Cronaca di Frosinone

Sabato 29 Gennaio 2000
CASSINO
Troppi furti sotto l’ospedale, appello all’Asl
Il Comune chiede che le autovetture dei visitatori possano accedere al parcheggio interno

di DOMENICO TORTOLANO

Il caso degli espropri da pagare non è stato esaminato dal consiglio comunale di Cassino dell'altra sera per l'assenza di molti consiglieri tanto che la seduta, dopo la discussione sul problema dei parcheggi davanti all'ospedale "Gemma De Bosis" e al Center Hospital , è stata sciolta per mancanza del numero legale. Nonostante la presenza dell'opposizione la maggioranza di centrodestra non è riuscita ad assicurare il numero legale e così se ne parlerà il prossimo tre febbraio.

Il consiglio avrebbe dovuto approvare un ordine del giorno per risolvere il caso del parcheggio all'interno del " Gemma De Bosis" dopo che l'Asl lo ha riservato soltanto ai propri dipendenti escludendo i familiari dei malati e gli esterni. Infatti il caso è sorto dall'autunno scorso quando Comune e Asl approvarono un piano di viabilità intorno all'ospedale per renderlo più sicuro dislocando il parcheggio per gli esterni , non custodito, davanti al campo sportivo del Colosseo. In questo parcheggio, da allora, sono aumentati i furti nelle auto tanto da provocare numerose proteste. Il Comune ha intenzione di chiedere all'Asl di destinare una metà dell'area interna dell'ospedale al parcheggio dei visitatori ed il resto per i dipendenti. Una proposta che l'Asl difficilmente accetterà per aver già incaricato una cooperativa di curare la vigilanza degli ingressi sia delle auto che delle persone. "Con questo servizio - afferma il direttore sanitario Giovanni Cirillo- l'ospedale è più sicuro e soprattutto l'impiantistica è libera dall'intasamento delle auto in caso di allarme". Del problema se ne parlerà giovedi prossimo.

In precedenza il consiglio aveva approvato con 20 voti favorevoli e tre astenuti ( Moretti, Costa e Iannetta) un ordine del giorno presentato dal consigliere di An Fabio Marino da inviare ai due rami del Parlamento per la ripresa del dibattito per l'abolizione delle anacronistiche norme a carico dei discendenti maschi di Casa Savoia