| LA REPLICA DELL’ASL «Non spetta certo a noi vigilare: ciò 
    che accade lì dentro 
non ci riguarda»
 Il caso "Città Bianca" è esploso alla Regione, un paio di mesi fa, quando lo 
stesso assessore Lionello Cosentino diffidò il manager dell’Asl, Nicola 
Pugliese, dall’intraprendere qualsiasi iniziativa che non fosse autorizzata 
dall’ente. Perché, allora, la "Città bianca" si 
spaccia per una struttura convenzionata?
 «Non sono 
problemi che ci riguardano - taglia corto Renato Sponzilli, responsabile delle 
relazioni dell’Asl -. Non spetta certo a noi vigilare su ciò che dicono alla 
clinica».
 E le fatture da 8 miliardi inviate dalla 
clinica all’Asl?
 «Le abbiamo rimandate al mittente 
e non ci risulta che la clinica le abbia inviate di nuovo a noi. Una cosa è 
certa: non essendoci l’accreditamento (ossia, la convenzione) non spetta all’Asl 
pagare».
 Ma se l’Azienda non pagherà (perché, come ha precisato tempo fa
    Gianluigi Bracciale, direttore amministrativo, l’accordo prevedeva che i costi 
della sperimentazione fossero tutti a carico della clinica) e la casa di cura 
continua a curare gratis i pazienti, a chi toccherà alla fine accollarsi l’onere 
di questa spesa? Ieri, dalla "Città bianca" non ci è stata fornita alcuna 
risposta. Forse la darà l’inchiesta avviata dalla procura.
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