Cronaca di Frosinone

Domenica 2 Aprile 2000
Sanità nella bufera/Gli anestesisti sono scesi in sciopero contro l’Asl perchè sono in servizio solo in 9 sui 18 previsti
Poco personale, sale operatorie chiuse
A Cassino e Pontecorvo sospesi gli interventi ordinari, garantite le urgenze

di DOMENICO TORTOLANO

I medici anestesisti degli ospedali ciociari sono sul piede di guerra per la mancata copertura degli organici tanto che ieri quelli in servizio nei presidi ospedalieri di Cassino e Pontecorvo sono scesi in sciopero per la mancata soluzione della vertenza. Da ieri perciò le sale operatorie di Cassino e Pontecorvo sono chiuse e viene assicurata la presenza degli anestesisti solo per gli interventi urgenti e stessa cosa nei reparti di rianimazione. A Cassino sono in servizio sei medici su dodici previsti mentre a Pontecorvo tre su sei. In un documento inviato oltre un mese al direttore generale della Asl di Frosinone i medici aderenti al sindacato Ugl chiedevano l’assegnazione provvisoria di altri anestesisti in attesa di concorsi e delle assunzioni per coprire la pianta organica.
«Dalla direzione — dicono al sindacato — non è arrivata alcuna risposta e perciò siamo scesi in sciopero». I medici anestesisti sono 44 in carico alla Asl ripartiti tra gli ospedali di Anagni, Alatri, Frosinone, Cassino, Sora e Pontecorvo compresi i reparti di rianimazione esistenti nei nosocomi di Alatri, Frosinone e Cassino. «Non possiamo sopportare — dice un medico — carichi di lavoro massacranti e né poter ricorrere alle ferie. Va fatta una ripartizione adeguata anche perché dopo la chiusura degli ospedali di Ceccano, Ceprano e Ferentino, non ci sono stati anestesisti spostati nel sud della provincia». C’è quindi forte malcontento per l’insufficienza dell’organico ma dalla direzione aziendale il problema sarebbe stato trascurato. «Gli anestesisti — ha dichiarato il segretario provinciale dell’Ugl, Rosa Roccatani — non potevano fare altrimenti davanti all’inerzia di chi avrebbe dovuto provvedere a risolvere la grave situazione. Gli organici sono sotto dimensionati e in servizio c’è la metà degli anestesisti previsti in organico».
Il direttore sanitario del "Gemma De Bosis" Giovanni Cirillo, nel confermare il problema degli anestesisti smentisce però la chiusura delle sale operatorie. «A parte gli interventi urgenti — dice — il sabato e la domenica non sono in programma operazioni. Vedremo quali saranno i provvedimenti dell’azienda per risolvere la vertenza». Per l’avvocato Giorgio De Santis, che assiste i medici in sciopero aderenti all’Ugl, si tratta di una situazione sconcertante. «I miei assistiti — afferma — sono pronti a sollecitare una indagine della magistratura per l’accertamento delle responsabilità di chi ha lasciato che la situazione degenerasse e si arrivasse alla chiusura delle sale operatorie e all’interruzione di un servizio pubblico».