Cronaca di Frosinone

Venerdì 7 Aprile 2000
Veroli/La ”Città bianca” non molla
Fatture per 8 miliardi non pagate dall’Asl, la clinica ricorre al Tar

Si riaccende lo scontro tra la clinica privata "Città Bianca" di Veroli e l'Asl. La clinica ha infatti presentato un ricorso al Tar per ottenere dall'Azienda sanitaria il pagamento di circa otto miliardi per le prestazioni offerte nel periodo compreso tra luglio e ottobre. Per il momento, però, i responsabili della clinica di Veroli tengono ancora la bocca cucita, attendendo anche che il Tar fissi la data dell'udienza in cui il ricorso verrà discusso.
La vicenda è nota: la "Città Bianca" inviò all'Asl fatture per circa otto miliardi, ma l'Azienda sanitaria rispedì al mittente quelle stesse fatture spiegando che, non essendo la "Città Bianca" una clinica convenzionata, non poteva essere reclamato alcun rimborso. La clinica, infatti, sarebbe stata autorizzata dalla Regione solamente a svolgere attività sanitaria, ma non era stata "accreditata". In altri termini, non aveva ottenuto dalla Regione il convenzionamento con l'Asl, che avrebbe permesso ai pazienti di farsi curare senza sostenere alcuna spesa, come avviene in ogni ospedale pubblico. L'accordo tra la clinica e l'Asl era invece una "sperimentazione di prestazioni cogestite": un esperimento portato avanti dall'Asl per valutare la possibilità di offrire ai pazienti prestazioni che in Ciociaria non esistono (come la lunga degenza o la terapia del dolore). Soltanto da febbraio, la Regione ha autorizzato l'Asl ad usare la struttura e i servizi della "Città Bianca", per un numero limitato di posti (da 69 a 138 per i primi sei mesi e da 138 al totale di 231 a partire dal secondo semestre). Tuttavia, anche in questo caso, non si tratta di una convenzione: i malati potranno ricoverarsi nella clinica a spese della regione solo se saranno indirizzati lì dall'Asl.
Ma l'ambiguità del rapporto tra la clinica di Veroli e l'Asl non sembrano esaurirsi qui: l'Ugl sospetta infatti che l'Azienda sanitaria stia per "stipulare - si legge in una nota del sindacato - un contratto d'affitto, per svariati miliardi, con l'Ini Città Bianca". Inevitabili le contestazioni: "Tutto sembra possibile in questa provincia - continua l'Ugl - ma risulta difficile pensare che l'Asl, dopo aver disattivato ben cinque ospedali per acuti (Arpino, Atina, Ceprano, Isola Liri e Ferentino) possa avere in mente di stipulare un contratto di affitto con una struttura privata per prestazioni che potevano essere assicurate proprio negli ospedali giudicati superflui". E ancora: "Sarebbe poi assolutamente inconcepibile motivare il ricorso al fitto, adducendo a pretesto la carenza degli spazi negli ospedali pubblici dell'Asl, quando gli ospedali di Ceccano e Sora non attendono che di essere utilizzati per le loro enormi disponibilità in termini di spazi e posti letto".

ALE. CAR.