Cronaca di Frosinone

Martedì 24 Ottobre 2000
Secondo Mauro Ponziani a fine anno potrebbero registrarsi 1500 miliardi di buco nel bilancio
«Spesa sanitaria fuori controllo»
Il segretario della Cgil lancia l’allarme e ipotizza nuove tasse nel Lazio

Effetto Formigoni sulla sanità del Lazio. Lo teme Mauro Ponziani, segretario della Cgil-Funzione Pubblica che denuncia un aumento del deficit sanitario regionale. «Se continua così - aggiunge Ponziani - nasce il rischio che dal prossimo anno per i cittadini del Lazio si prospettino nuove tasse regionali». Secondo il sindacalista la spesa sanitaria è fuori controllo in quanto negli ultimi sei mesi, complice la revisione del sistema di remunerazione delle tariffe per le case di cura convenzionate e per gli ambulatori privati decisa dalla giunta Storace a luglio, si è prodotto lo sfondamento di circa 600 miliardi. «Di fatto i nuovi sistemi di tariffazione - spiega Ponziani - guardano e favoriscono il privato a danno della sanità pubblica, proprio come è accaduto in Lombardia con la giunta presieduta Roberto Formigoni.
Ma il problema dell’aumento del deficit sanitario, secondo la Cgil, è anche legato alla «totale assenza di direzione delle Asl che a fine anno possiamo ipotizzare che arriveranno a un buco di bilancio di circa 1500 miliardi». Il segretario della Cgil Fp aggiunge che Storace «nel luglio scorso fece tappezzare Roma con megamanifesti per la ricerca di supermanager per la direzione delle Asl. Dopo cinque mesi - continua - salvo alcuni miliardi di spesa la campagna pubblicitaria nulla ha prodotto, di supermanager neanche l’ombra».
Il discorso quindi viene spostato dal sindacalista sulle nomine dei manager nella Asl di Roma e Lazio: otto aziende sanitarie romane, due aziende ospedaliere (San Giovanni-Addolorata, San Camillo-Forlanini) e la Asl di Rieti. Resteranno in carica, invece, i quattro direttori generali di quelle Asl che non sono state commissariate. Francesco Correani (Azienda San Filippo Neri), Nicola Pugliese (Asl di Frosinone), Francesco Ripa di Meana (Viterbo) e Roberto Malucelli (Latina) hanno infatti un contratto che scade nella primavera del 2002. Che fine faranno questi quattro manager nominati dalla precedente giunta di centro sinistra? Vincenzo Saraceni, assessore regionale alla sanità, ha sempre ammesso che ci sarà un ampio cambiamento dei vertici e quindi questo significa che la scure si abbatterà anche su chi ha ancora un regolare contratto?
Ponziani conclude l’attacco alla giunta di centrodestra sostenendo che i ritardi nella nomina dei manager delle Asl deriva dall’insoddisfazione dei partiti maggiori della maggioranza regionale che non trovano un accordo. «Sta prevalendo una logica spartitoria - dice il sindacalista - che sta determinando rinvii di settimana in settimana. Alleanza nazionale non si accontenta di cinque direttori generali, e nemmno Forza Italia di quattro. Questo è il vero volto della giunta Storace».

M.Gi.