Cronaca di Frosinone

Sabato 13 Gennaio 2001
Sanità nel caos/Figurano negli elenchi dei medici di famiglia, ma sono defunti o si sono trasferiti altrove
L’esercito dei pazienti fantasma
In Ciociaria sono diecimila: tutta colpa della mancata revisione delle liste

di FRANCESCA DE SANCTIS

Pazienti fantasma in vita solo per le Asl e medici di famiglia oberati di lavoro soltanto sulla carta. Sono anni ormai che questi eserciti di pazienti fantasma continuano a vivere sui tabulati forniti dalla Regione: tutta colpa delle liste mai aggiornate (da anni) che includono persone defunte o trasferite in altre province.
In provincia di Frosinone per ogni assistito la Asl paga annualmente 85 mila lire lorde ai medici di famiglia e, tra il 1994 e il 1999, l'Azienda sanitaria locale ha sborsato questa cifra per ben 10 mila pazienti in più. Questo significa che i medici di base dovranno restituire in tutto qualcosa come 850 milioni. Insomma, oltre al danno per i medici è in arrivo anche la beffa. Sì perché spesso i medici di famiglia massimalisti (quelli cioè che hanno 1500 pazienti) non possono soddisfare altri utenti a causa del limite massimo di pazienti consentiti per ogni medico, pur avendo ancora disponibilità di posti, visto che il numero di 1500 utenti include persone decedute e trasferite .
Ma di chi è la responsabilità di questo problema ormai cronico? «Sicuramente non dei medici di famiglia - spiega il dottor Francesco Carrano, presidente provinciale della Fimg (Federazione italiana di medicina generale) - I tabulati vengono preparati dalla Regione e non sempre vengono consegnati puntualmente. Se l'anagrafe, l'azienda sanitaria e gli altri enti pubblici non comunicano tra loro è chiaro che la situazione rimane invariata. Questo è un problema vecchio che continua a danneggiare i medici di famiglia, sia dal punto di vista professionale che economico. Comunque, è la Asl che dovrebbe depennare le persone decedute e quelle trasferite in altre regioni, e aggiungere i nomi dei pazienti che, invece, sono assistiti ma non risultano negli elenchi».
E l'Azienda sanitaria locale recita spontaneamente il mea culpa, consapevole della propria responsabilità. «E' un errore nostro - ammette il neo direttore generale Carmine Cavallotti - Tra il '94 e il '99 abbiamo versato la quota annuale per 10 mila pazienti in più, ma proprio in questi giorni stiamo verificando quanti medici di famiglia devono restituire il pagamento. E' vero, è stata una nostra mancanza, ma stiamo riparando». Così la maggior parte dei 600 medici di famiglia ciociari riceveranno presto una lettera direttamente dalla Asl.
Ma una volta riparato l'errore, come è possibile evitare che si ripeta ancora? «Credo che l'informatizzazione sia la soluzione migliore», aggiunge il direttore generale Cavallotti. In effetti, è previsto un progetto che metterà in rete Asl e medici, ma la concreta realizzazione di una banca dati on-line è ancora lontana. Intanto, i pazienti fantasma continuano a vivere tra gli elenchi dei medici.