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    Pazienti fantasma/L’assessore Lunghi 
accusa: tutta colpa di Asl e Comuni 
 Sulla questione dei pazienti fantasma (deceduti, che, però, continuano ad 
"esistere" nei tabulati dell’Asl e, dunque, ancora in carico ai medici di 
famiglia) interviene l’assessore alla Sanità del Comune di Frosinone, Sandro 
Lunghi, medico. «Dalle dichiarazioni rese al 
Messaggero - dice Lunghi - si evince chiaramente che è 
intendimento della direzione generale dell’Asl voler recuperare le somme 
indebitamente percepite dai colleghi medici (per ogni paziente l’Asl paga 
annualmente 85 mila lire ai medici di famiglia); ciò non mi sembrerebbe giusto, 
se così fosse, in quanto, proprio io, mi sono premurato di emettere in data 
8/3/1999 un ordine di servizio per il responsabile dell’ufficio Anagrafe 
finalizzato a disciplinare una volta per tutte che "nel registrare le 
certificazioni di morte dei cittadini ne venisse data immediata comunicazione 
all’Asl per la conseguente cancellazione degli stessi dai tabulati del servizio 
sanitario nazionale"». In sostanza, per Lunghi, se Regione, Asl e Comuni (tra 
cui Frosinone) non cooperano per l’aggiornamento delle liste, non è colpa dei 
medici di famiglia. Dunque, perché colpirli?  
    
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