Frosinone

Venerdì 23 Marzo 2001
Fermo monito al direttore Cavallotti
Intanto Matassa (Uil) polemizza
Carta straccia la pianta organica

Sul terreno della sanità si apre un altro fronte. Questa volta ad opera della Uil con una presa di posizione del segretario Alberto Matassa il quale interviene sulle voci, definite "sempre più insistenti", di un prossimo trasferimento dall'ospedale di Frosinone a quello di Sora del servizio psichiatrico diagnosi e cura, meglio conosciuto con la sigla SPDC.
Secondo Matassa l'operazione sarebbe del tutto inopportuna. Ed indica i motivi: 

  1. i tre servizi attualmente in attività a Frosinone, Ceccano e Pontecorvo funzionano molto bene e riescono, in modo egregio, a soddisfare le necessità della Provincia e le richieste di quelle vicine; 

  2. l'ospedale provinciale di Frosinone, prossimo Dea di 2° livello, comunque deve avere tale specialità; 

  3. Sora, grazie alla superstrada, è a pochi minuti da Frosinone; 

  4. di sicuro ogni zona deve avere le specialità di base, ma ciò sicuramente non vale per specialità particolari, perché diversamente tale discorso varrebbe anche per la
    zona di Alatri-Anagni; 

  5. sarebbe solo un inutile disagio per gli operatori di tale reparto.

"Per quanto riguarda l'ospedale di Sora - dice Matassa - sicuramente gli spazi liberi devono essere occupati, ma con ciò che non esiste in Provincia e cioè con il Polo oncologico e la radioterapia, tra l'altro già previsti nella pianta organica, inviata all'approvazione della Regione. Questo sindacato, a suo tempo contestò la P.O. per il mancato confronto con le 00. SS. (giustificato con la fretta) e per le sue evidenti carenze ed errori.
Oggi si domanda se la Pianta Organica non fosse solo carta straccia se è vero
che si profila quanto segue: a) S.P.D.C. dall'ospedale di Frosinone a quello di Sora; b) polo oncologico e radioterapia da Sora a Frosinone; c) oculistica e dermatologia da Frosinone a Ceccano; d) chirurgia ed ortopedia di Ceccano inopportunamente soppressi in barba alle due sale operatorie previste nel ristrutturato nosocomio e alle necessità degli oltre 60 mila utenti del comprensorio".
"La creazione dei poli ospedalieri, che vanno a limitare l'autonomia di alcuni ospedali, già ridotti da 13 a 7 e oggi addirittura a 4 (gli altri 3 sono destinati a diventare semplici succursali) - conclude Matassa - preoccupa e fa riflettere sul tipo di assistenza che si vuol dare al cittadino".
Alla luce di quanto sopra la Uil, nel chiedere di soprassedere a qualsiasi movimento delle specialità, ha invitato il direttore generale Carmine Cavallotti: 

  1. a ripristinare la sovranità dei sette ospedali riconosciuti dalla regione e quindi sedi di Pronto Soccorso; 

  2. ad avviare incontri seri con le organizzazioni sindacali per la definizione di un modello organizzativo ospedaliero e territoriale della Provincia al fine di pervenire ad uno standard assistenziale accettabile per il cittadino utente; 

  3. ad iniziare, in attesa della dotazione organica in grave ritardo rispetto ad altre aziende, un serio discorso sui concorsi e le selezioni interne, previsti dal contratto nazionale e dal contratto integrativo aziendale almeno per quei settori in cui la P.O. è stata già definita da tempo dalla Regione Lazio.