e-mail

Domenica 8 Aprile 2001
SANITA' PUBBLICA
"Manager, ha mai chiesto una visita?"

Ho deciso di scrivere al manager dell'Asl, Carmine Cavallotti, dopo aver molto riflettuto, per dar voce a quelle decine di migliaia di cittadini che ogni giorno protestano contro l'intollerabile situazione venutasi a creare all'Asl per quanto attiene alla diagnostica. Mercoledì 28 marzo sono andato presso l'ambulatorio cardiologico dell'ospedale Umberto I di Frosinone per prenotare un elettrocardiogramma da sforzo. Mi è stato risposto di ripassare dopo 15 giorni perché il calendario era completo fino alla fine di maggio. Venerdì 30 marzo sono andato a prenotare una visita oculistica presso gli uffici di via Fabi e mi è stata data la stessa risposta. Premetto che avrei potuto risolvere le mie questioni personali in altro modo ed in breve tempo. Non l'ho fatto perché mi ripugna. Questa situazione drammatica che riguarda l'intera popolazione della nostra provincia costituisce di per sé una forma di violenza pesante ed ancora più intollerabile perché si abbatte sui cittadini più deboli che non hanno altra possibilità di cura. Di questo tipo di violenza ritengo siano responsabili persone come lei, lautamente e profumatamente pagate, che sono state chiamate nei ruoli di responsabilità come il suo, per rendere efficienti ed accessibili i servizi. Di fronte a tale drammaticità il Prefetto che cosa intende fare? Il presidente della Provincia, il sindaco del capoluogo, i sindaci dei maggiori comuni intendono svolgere un ruolo per risolvere questioni di emergenza come questa, e che riguarda i loro amministrati e la popolazione intera, o vogliono continuare a fare i notai intenti alla mera registrazione dei fatti? I nostri eletti, deputati e senatori, consiglieri regionali come intendono muoversi? E le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil che cosa aspettano a organizzare la protesta degli utenti e degli stessi lavoratori della sanità che, con questi metodi, vengono anche loro colpiti ed umiliati nella loro dignità nell'esercizio della loro professione, che non possono mettere tempestivamente al servizio di tutti i cittadini? Tale stato di cose costituisce, oggettivamente, un contributo essenziale allo sviluppo delle attività sanitarie private a discapito di quelle pubbliche. Perché chi è posto alla tutela della salute del cittadino ed all'applicazione e rispetto della e leggi non interviene? Vorrei sottolineare che i dirigenti dell'Asl hanno, secondo legge il dovere di informare i cittadini su come, dove e quando vengono forniti i servizi. Non si può creare nell'animo della gente, in affanno da una struttura all'altra alla ricerca del servizio, una simile tensione ed esasperazione, che talvolta può portare anche, da una legittime ribellione ad atti inconsulti. In questo caso a pagare sarebbero le stesse vittime dei disservizi, mentre di fronte alla legge sarebbe giusto che rispondesse chi è tenuto a fornire i servizi. Se questa situazione si protrarrà verremo ad incatenarci ed a protestare, giorno e notte, nei locali della palazzina dell'Asl e metteremo in atto iniziative forti ed incisive pari alla violenza che si esercita sui cittadini utenti. Per questo rivolgo un appello a tutti i cittadini che vogliono dar vita ad un' adeguata organizzazione degli utenti della sanità per la difesa e la tutela, della salute attraverso le strutture pubbliche. Li invito a contattarci per dare la propria adesione al numero 0775/853516 (Associazione Oltre l'Occidente).

Franco Notarcola ex candidato a sindaco di Frosinone