Cronaca di Frosinone

Martedì 8 Maggio 2001
Ceccano. Ospedale abbandonato
«S. Maria della Pietà», le riunioni non bastano

di PIETRO ALVITI

CECCANO - Ad oltre quattro anni dal crollo dell’ospedale di via Roma e dall’inizio del calvario della struttura sanitaria fabraterna e naturalmente dei cittadini bisognosi di cure, i sindaci del territorio sembrano riprendere iniziativa. Cerroni li aveva convocati sabato scorso a Palazzo Antonelli: ne è scaturito un ordine del giorno che però si limita a chiedere una consultazione in vista di eventuali decisioni definitive sulla destinazione della struttura che potranno essere deliberate dalla Direzione dell’Azienda sanitaria locale.
Ci si sarebbe aspettati l’apertura di un tavolo di confronto, la richiesta magari di un incontro pubblico con il direttore generale dell’Asl, una proposta concreta di utilizzo della struttura ospedaliera del S. Maria della Pietà. In questo complesso sono stati spesi recentemente quasi dieci miliardi in ristrutturazioni: il rischio ora è che manchino i soldi per attrezzature così che i reparti non potranno funzionare al meglio delle loro possibilità. I sindaci del comprensorio hanno dimenticato che questa mancanza di possibilità dura da quattro anni ormai, che per lungo tempo i pochi strumenti diagnostici venivano utilizzati parzialmente, tanto che se un poveraccio cadeva di pomeriggio doveva attendere la mattina dopo per la radiografia.
Così il personale è migrato altrove, i medici hanno preferito ospedali in cui macchinari e strumentazioni permettessero loro lo svolgimento della professione nel miglior modo possibile. L’unica cosa che è sembrata contare in questi anni è stata la destinazione del personale infermieristico e ausiliario; una sorta di battaglia sindacale che ha perso completamente di vista le esigenze dei cittadini ammalati e lo sviluppo di un terreno clientelare utilizzato per scopi ben diversi da quelli della sanità. E di fronte a una tale situazione i sindaci si limitano a una specie di diffida che sembra non avere alcun valore.