Cronaca di Frosinone

Giovedì 17 Maggio 2001
Alla sbarra Bruno Zangrilli, funzionario dell’Asl condannato a quattro anni
Concussione, processo in Appello

DOVRÀ comparire domani mattina, presso la Iª sezione penale della corte d’Appello di Roma, Bruno Zangrilli, funzionario dell’Asl condannato per cuncussione, a quattro anni e quattro mesi di pena. Nel processo in primo grado che si è tenuto il 22 settembre scorso, i giudici condannarono Zangrilli anche all’interdizione dei pubblici uffici ed al risarcimento di 20 milioni alla parte civile.
La vicenda risale a sei anni fa, quando Silvio Lauretti, negoziante di prodotti agricoli di Vallecorsa, insieme alla madre Armandina Sacchetti, inoltra richiesta di autorizzazione all’azienda sanitaria locale per la vendita di fitofarmaci. L’ufficio competente però boccia la domanda a causa dei locali non idonei per tale vendita.
In quell’occasione l’imputato, che era andato sul posto per un sopralluogo, suggerisce al commerciante di modificare parzialmente i locali e che lui avrebbe pensato a dargli una mano per ottenere la sospirata autorizzazione.
Queste parole però insospettiscono il Lauretti che si rivolge alle forze dell’ordine. L’uomo voleva ottenere la documentazione richiesta in modo onesto e non certo pagando la «mazzetta».
Lo scandalo viene fuori quando Virgilio Cimaroli ( (l’uomo ha patteggiato la pena) non usa mezzi termini e fa capire chiaramente a madre e figlio che per il rilascio di quella licenza si sarebbero dovuti sborsare un pò di soldi. Per l’esattezza quattro milioni.
A quel punto i poliziotti della squadra mobile che avevano già avviato le indagini fanno scattare la trappola. Lauretti si presenta sul luogo dell’appuntamento fissato con Cimaroli con tutto il denaro che era stato richiesto. Gli agenti lo traggono in arresto in flagranza di reato. Successivamente scattano le manette anche per il funzionario dell’Asl.
Domani mattina, i giudici della capitale dovranno emettere la sentenza definitiva. La condanna potrebbe anche essere ribaltata. I legali difensori dell’imputato, gli avvocati Vittorio Perlini e Giampiero Quadrini sono fiduciosi. Silvio Lauretti e la madre, che si sono costituiti parte civile, sono rappresentati dall’avvocato Giancarlo Corsetti.