Cronaca di Frosinone

Domenica 27 Maggio 2001

Udienza preliminare per l’ex direttore generale della Asl Torti, dirigenti e professionisti. La parola al gup
Appalto per l’ospedale, in otto davanti al giudice
Nella richiesta di rinvio a giudizio ipotizzati dal pm i reati di abuso d’ufficio e turbativa d’asta

di LORIS FRATARCANGELI

ERA il novembre del 1997 quando l'udienza preliminare venne fissata per la prima volta. Dopo quattro anni di rinvii, dovrebbe essere la volta buona. Lunedì mattina, davanti al gup del tribunale di Frosinone, compariranno le otto persone (tra manager, dirigenti e professionisti) indagate in merito al bando pubblico per l'affidamento degli incarichi di progettazione e dei lavori di costruzione del nuovo ospedale del capoluogo. Per il quale la Regione Lazio stanziò la bellezza di 186 miliardi di lire! Sono l'ex direttore generale della azienda sanitaria ciociara Giuseppe Torti, i componenti della commissione per esame e valutazione delle offerte (Giancarlo Zonfrilli, Gianfranco Margiotta, Antonio Pantanella, Pio Pilozzi), l'ingegnere Giuseppe Lupoi e l'avvocato Pietro Sciubba, entrambi di Roma (consulenti dell'allora manager della sanità provinciale) e Francesco Belli, sindaco di Roccad'Arce. I sostituti procuratori Tonino Di Bona e Adolfo Coletta, che si sono occupati dell'inchiesta, hanno chiesto, per tutti loro, il rinvio a giudizio. Cioè, il processo.
I reati ipotizzati dai magistrati sono quelli di abuso d'ufficio e turbativa d'asta. In concorso tra di loro, è scritto nella richiesta di rinvio a giudizio, e su istigazione del Belli, gli indagati, abusando dei rispettivi uffici, avrebbero inserito nel bando clausole e condizioni che non evidenziavano in modo chiaro l'oggetto, non essendo esplicito il termine entro il quale esercitare le esclusioni (delle imprese che avrebbero partecipato alla gara) e avrebbero previsto, nello stesso bando, una formula matematica tale da assicurare l'aggiudicazione anche a chi avesse presentato un'offerta eccessivamente bassa.
L'ex direttore generale, i due professionisti romani ed i membri della commissione avrebbero approvato la graduatoria provvisoria, sempre secondo le accuse dei due magistrati, in modo da poterne determinare l'esito, pur in presenza di una clausola di esclusione rappresentata dalla eventualità di un'offerta «anormalmente» bassa. I sospetti degli inquirenti, dunque, si sono soffermati sui criteri, ritenuti poco cristallini, che hanno ispirato il bando. Inoltre, Giancarlo Zonfrilli, come responsabile della segreteria tecnica e Giuseppe Lupoi, consulente, sono indagati anche per la liquidazione di una parcella di 641 milioni di lire (a beneficio dello stesso Lupoi) per studi di fattibilità nel campo dell'edilizia sanitaria nonostante, così scrivono i due sostituti, mancasse il visto di conformità dell'ordine professionale competente, nonostante non vi fosse una delibera di incarico e mancasse la dichiarazione di incarico urgente e nonostante il contratto tra le parti prevedesse solo il rimborso spese. Lunedì la richiesta di rinvio a giudizio sarà valutata dal giudice per le udienze preliminari. Due le opzioni: archiviazione o processo. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Piero D'Orio, Piermaria De Cesaris, Mario Delitta, Saverio Fortuna.
Nella prima udienza, poi rinviata, si costituirono le parti civili. La Asl è rappresentata dall'avvocato Sandro Salera.
Anche uno dei progettisti esclusi, architetto Antonio Vona, ha deciso di costituirsi parte civile. Lo assiste l'avvocato Marco Pizzutelli.