Cronaca di Frosinone

Domenica 10 Giugno 2001
Alatri. La pronipote del Papa ringrazia per il delicato intervento la cui metodica sarà pubblicata da Lancet
«I chirurghi mi hanno salvato la vita»

COM’È vero che in provincia - malgrado le cronache quasi giornaliere - non c’è soltanto la malasanità! Ora i riconoscimenti arrivano pure dall’estero. Per la precisione dalla Polonia, da Varsavia, che essendo la patria di Papa Giovanni Paolo II, non poteva in un certo senso non riguardarlo direttamente. Infatti a prendere carta e penna è stata, come informa l’Azienda sanitaria, una pronipote del Pontefice, insegnante in Italia per soggiorno turistico in comitiva che a Fiuggi è stata colpita da triplice aneurisma dell’arteria aorta e a due iliache. «Un intervento complesso e delicato, di eccezionale difficoltà a causa della triplice localizzazione aneurismatica e all’urgenza». Trasportata immediatamente all’ospedale di Alatri, è stata operata dall’équipe dell’Unità operativa di Chirurgia diretta dal prof. Walter.
«La diagnosi e le metodiche dell’intervento - rende noto l’Unità centrale informazione e comunicazione pubblica dell’Asl - verranno scientificamente documentate dai chirurghi e dai radiologi del presidio ospedaliero alatrense, protagonisti dell’intervento, nel prossimo fascicolo della nota rivista medica internazionale "Lancet"». Tutto si è risolto felicemente per cui, tornata a casa, la pronipote di Giovanni Paolo II ha inviato una lettera di ringraziamento al primario di chirurgia dell’ospedale con la quale si manifestano «parole di grande gratitudine per avermi salvato la vita, perché è proprio questo l’unico modo per definire l’operazione alla quale sono stata sottoposta».
«I medici chirurghi che mi hanno visitato a Varsavia - prosegue l’insegnante polacca fornendo ulteriori rassicuranti particolari sul decorso post-operatorio - parlano con grande ammirazione del modo con cui è stata effettuata l’operazione e della veloce prognosi della mia malattia. È proprio grazie ai medici, ed in particolar modo al dott. Giuseppe De Bernardis e a tutto il gruppo operatorio, che sono riuscita a riprendermi così in fretta. Ringrazio anche il dott. Di Rocco per il supporto che mi ha offerto dopo l’operazione, tutte le infermiere ed il personale del reparto. Vorrei ancora aggiungere che l’organizzazione del lavoro del reparto, la professionalità e la competenza del gruppo, mi hanno veramente impressionata». Questo caso è stato reso pubblico, ma di quanti altri non si saprà mai niente perché nessuno scrive all’Asl? Eppure rappresenterebbe un buon «referendum» su come funziona veramente la sanità frusinate...

S. di N.