Anagni

Martedì 3 luglio 2001
La mancanza di acqua calda è, purtroppo, soltanto l'ultimo dei problemi
In soccorso dell'ospedale

Ospedale a vapore. Alla lettura del nostro articolo di ieri, un coro di approvazioni. Molte persone ci hanno telefonato soddisfatte perché abbiamo saputo portare all'attenzione dell'opinione pubblica un problema estremamente serio. Tra i tanti apprezzamenti le perplessità di qualche incredulo, che ha dovuto ricredersi dopo aver chiesto al conoscente "ospedaliero" delucidazioni, ed aver ricevuto risposte che confermavano il contenuto del nostro pezzo. Anche due medici hanno voluto esprimere la loro soddisfazione, amara: confermano pienamente l'apprensione esistente nei confronti dell'anomalo funzionamento del delicato ed importante impianto, aggiungendo che non è piacevole per i dipendenti reduci dal turno di notte non poter ricorrere ad una corroborante doccia, tra l'altro obbligatoria se il servizio viene svolto in certi reparti. Soprattutto, naturalmente, tiene banco l'apprensione per l'effetto negativo nei confronti dei degenti, e per l'immagine negativa dell'ospedale di Anagni, che non riesce a ritrovare l'antico fulgore. La struttura di via Onorato Capo, dopo i primi anni di vita durante i quali rappresentava l'ancora di salvezza, il faro agognato da tanti bisognosi, divenne oggetto della meritata attenzione da parte degli Enti superiori, e le diverse opere di adeguamento e ristrutturazione trasformarono l'avamposto di frontiera in una struttura di prim'ordine. Fin dai primi anni sessanta, grazie ad un'accurata gestione amministrativa ed alla presenza di professionisti capaci e volenterosi, l'ospedale di Anagni divenne una delle cliniche più ricercate nell'Italia intera. Si respirava un'aria di efficienza e soddisfazione, ed i risultati erano in linea con le migliori aspettative. Dopo l'avvento della politica con la "p" minuscola, con le assegnazioni dì poltrone per tessera e non per merito, la caduta verticale divenne inevitabile, e fatti salvi alcuni reparti, per il nosocomio anagnino fu una discesa vertiginosa, un crollo totale nelle richieste e nella qualità delle prestazioni.
Negli ultimi anni qualcosa è migliorato, e numerosi stimati professionisti hanno aiutato la struttura a riemergere e riprendersi il posto d'onore che le spetta. Una serie di importanti finanziamenti, e la realizzazione delle opere interessate dall'approvazione regionale, fanno da necessario completamento al quadro generale positivo della situazione. Occorre ancora un minimo sforzo per attivare una serie di servizi ormai approntati, e con un pizzico di buona volontà entro breve nuovi reparti apriranno i battenti agli utenti in lista d'attesa.
Se poi la Direzione generale della Asl frusinate vorrà e saprà dotare la Pianta organica delle figure necessarie e previste, la musica potrà veramente cambiare, e tornare all'armonia dei tempi migliori. Altrimenti si rischia il peggio che i cittadini davvero non si meritano.