Cronaca di Frosinone

Lunedì 16 luglio 2001
Fracasso boccia l’iniziativa degli industriali
«Due debolezze non hanno mai fatto una forza»

di LUCA SERGIO

UN po’ fuori dal coro, un po’ con una certa dose di sarcasmo. A distanza di qualche giorno, il segretario generale dell’Uil è intervenuto sul convegno promosso a Fossanova dalle Unioni industriali di Frosinone e Latina sul progetto di integrazione delle economie. Cosa sostiene Domenico Fracasso? All’iniziativa vi aggancia la questione sempre ricorrente dell’istituenda provincia di Cassino e, soprattutto, mette sull’avviso a non sottovalutare il ruolo di Roma, con la quale non ci deve essere scontro. «Se l’iniziativa di Fossanova per individuare un nuovo modello di sviluppo nel Basso Lazio voleva essere un contributo al dibattito sulla opportunità o meno di Cassino provincia ? esordisce ? sicuramente è stato fatto un buon lavoro. Se la cosa, invece, fosse nata dalla voglia di uno sviluppo autocentrato, senza connessioni con le dinamiche di Roma o, peggio, per reagire ad esse e al presunto rapporto di tipo "coloniale", che la Capitale avrebbe instaurato con Frosinone e Latina, probabilmente è stato posto in essere un vero e proprio tentativo di suicidio. A Roma si concentrano il 75% dell’economia regionale, circa tre milioni di utenti, uno smisurato potere economico, un grande polo di neoindustrializzazione all’avanguardia in vari settori, soprattutto della new economy». «Pensare che si possa fare a meno di tutto ciò in quanto ininfluente sull’economia limitrofa ? rileva Fracasso ? è un errore decisivo che potrebbe costarci assai caro. Frosinone e Latina rappresentano due debolezze rispetto al ruolo "forte" di Roma; il risultato della somma di due debolezze non è mai stata una forza! D’altra parte, il disegno ultradecennale dell’unione delle due province per bilanciare lo strapotere della capitale non ha mai dato risultati apprezzabili; anzi, nella corsa alle "offerte" dello "sportello romano", tra Frosinone e Latina non sono mai mancate le gomitate (vedi vicenda aeroporto!)». «Da Fossanova doveva partire ? conclude ? un segnale più ambizioso e capace d’incidere veramente sullo sviluppo del Basso lazio: un’idea-progetto mirata alla costruzione di una grande area sistema che, partendo da una moderna visione orizzontale dello sviluppo, si articola lungo una direttrice tirrenico-adriatica agganciando le aree di Frosinone e Latina alla cosiddetta "Terra di Mezzo" (Centro Italia), che va sempre più configurandosi come centro propulsore dell’economia italiana».
Ci sarebbe un po’ da obiettare su quanto sostiene Fracasso, ma limitiamoci ad una sola cosa: se l’unione tra le due province servisse almeno a evitare altre vicende come quella dell’aeroporto non sarebbe un grosso risultato? Il resto poi è naturalmente affidato al riassetto territoriale del Lazio, anche questo in scandaloso ritardo. Perché il sindacato non fa qualcosa in merito?