Cronaca di Frosinone

Domenica 29 Luglio 2001
PONTECORVO Ancora paura per lo smembramento e la riduzione dei reparti nella struttura sanitaria
Pasquale Del Prete, non bastano le garanzie
Alla ricerca di progetti di rilancio alternativi in attesa che gli amministratori intervengano

PONTECORVO - Chi difende le sorti del «Pasquale del Prete»? Gli amministratori comunali ancora brancolano nel buio. Tutti recitano «a soggetto» per ingannare gli elettori, ma intanto il nosocomio viene smantellato, ricorrendo alla tecnica del «carciofo»: foglia a foglia fino alla consumazione. Per ridurre i danni, gli amministratori dovrebbero proporre al manager dell’Azienda sanitaria locale di Frosinone Carmine Cavallotti un progetto di lungo respiro. Ma il sindaco Roscia e il suo assessore Reccia non hanno ancora colto la drammaticità del momento: se non sarà escogitato un progetto di rilancio, istituendo eventualmente un corso di formazione professionale per gli operatori sanitari, il «Pasquale Del Prete» resterà soltanto una struttura vuota.
Credere alle lusinghe del direttore generale Cavallotti significa prestare il fianco ai suoi disegni oramai manifesti. «Il problema è drammatico - ha puntualizzato il consigliere comunale Patrizia Danella, e come lei la pensano molti cittadini - ma nessun amministratore osa contrastare l’azione del manager Cavallotti. Occorre sostenere l’azione dei sindacati - ha aggiunto il consigliere Danella - per evitare la diminuzione del personale negli ospedali, che poi si riverbera inevitabilmente sulla qualità del servizio. Il fatto è che si procede senza una seria progettualità e senza indicare i tempi di attuazione».
Il sindaco Roscia dovrebbe convocare un Consiglio comunale per approfondire le problematiche del Pasquale Del Prete. In quella sede si dovrebbe formare una commissione mista per discutere con Cavallotti del futuro Polo D. Anzi, al dibattito dovrebbero essere invitati anche i sindacati di categoria per approfondire gli aspetti peculiari del Pasquale Del Prete. E da quella riunione dovrebbe emergere il ruolo che il presidio ospedaliero dovrebbe avere nel Polo.
«Soltanto se - conclude il consigliere Danella - si avrà la certezza dell’itinerario da seguire per lo sviluppo futuro, si potrà valutare la possibilità di riconvertire una parte della struttura per ospitare centri di formazione professionale. Lo sviluppo di qualsiasi attività dovrà poggiare sulla elevazione delle qualità professionali».

U.P.