Cronaca di Frosinone

Giovedì 30 Agosto 2001
L’ospedale fantasma finisce in procura 
Ceccano, la denuncia presentata da due consiglieri comunali

Il degrado dell’ospedale di Ceccano finisce in Procura. I consiglieri comunali Pietro D’Annibale e Stefano Gizzi hanno presentato una dettagliata denuncia al procuratore della Repubblica di Frosinone per segnalare le disfunzioni del nosocomio e soprattutto la mancata apertura del nuovo padiglione.
«I locali che attualmente ospitano il reparto di Medicina sono fatiscenti - scrivono i due -: l’impianto elettrico non è a norma di legge; non è ben chiaro il sistema antincendio». Nella denuncia viene anche segnalata l’assenza di un ascensore, che comporta gravi disagi per ammalati e operatori sanitari. «Il trasferimento dei pazienti dal reparto di Medicina al reparto di Radiologia e al laboratorio per le analisi e le lastre avviene con un percorso all’esterno della struttura - proseguono i due consiglieri comunali -. I pazienti, in barella, raggiungono il piano inferiore della struttura attraverso un viottolo esterno alla struttura. Stessa grave circostanza avviene in caso di decesso di un paziente con l’uscita del cadavere per lo stesso tragitto sul viottolo esterno, fino alla camera mortuaria». I due parlano anche di «bagni fatiscenti, che distano dalle camerate circa cinquanta metri; una promiscuità nel reparto di Medicina, con l’area riservata agli uomini non correttamente separata da quella delle donne».
Tutti questi problemi potevano tranquillamente essere superati se fosse stata aperta per tempo l’ala dell’ospedale recentemente restaurata. «La cosa più umiliante e scandalosa è la presenza, accanto al padiglione fatiscente, di un’ala dell’ospedale civile completamente restaurata e funzionale, con ambienti progettati per le nuove esigenze medica; aria climatizzata; impianti a norma di legge e struttura della massima funzionalità. Ma questa nuova struttura, da alcuni mesi pronta, non è utilizzata. Non vi è alcuna certezza - concludono i due consiglieri comunali - sulla sua utilizzazione».
Il manager dell’Asl di Frosinone, Carmine Cavallotti, raggiunto telefonicamente, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. «La denuncia non l’ho ancora vista. Ne riparleremo nei prossimi giorni», sono le uniche parole di Cavallotti. Per l’Asl un fulmine a ciel sereno tanto più che i lavori all’ospedale andavano avanti per rendere la sede operaticva prima possibile. Rosa Roccatani (Ugl) comunque precisa che si tratta di «responsabilità ereditate dalle precedenti gestioni».

Ra. Ca.