Frosinone

Sabato 22 settembre 2001
Chiesto a Storace l'annullamento del piano sanitario
Pollice verso della Uil alle proposte di Cavallotti

Il piano sanitario locale e la relativa dotazione organica dell'AusI debbono essere annullati e le relative delibere vanno immediatamente annullate.
E' la posizione della Uil che, in tal senso, ha scritto al presidente della Giunta Regionale Francesco Storace, all'assessore alla sanità Saraceni, ai consiglieri regionali della circoscrizione di Frosinone e, ovviamente, al direttore generale Carmine Cavallotti.
Una posizione rigida quella della Uil, che non lascia alcun margine di trattativa cosa che, per altro, non sembra nelle intenzioni del dottor Cavallotti.
Il piano sanitario - scrivono il segretario generale Fracasso ed il coordinatore della sanità Giulio Rossi - con «la creazione dei quattro poli ospedalieri e dei quattro distretti parte dal presupposto che in Provincia vi sia una rete ospedaliera efficiente e che quindi si possa arrivare ad una diversificazione, nei vari ospedali, delle specialità esistenti e di quelle da creare. Non essendo però questa la situazione, in attesa della realizzazione dei nuovi ospedali di Frosinone e di Cassino, si ritiene che il potenziamento dei sette ospedali individuati dalla Regione Lazio come sedi di Pronto Soccorso, con un atto deliberativo mai abrogato, possa assicurare al cittadino utente un'assistenza sicuramente migliore di quella che verrebbe fornita dai quattro poli con il ridimensionamento degli ospedali esistenti».
Assai più articolate le eccezioni alla dotazione organica, che la Uil fissa in otto punti:

  1. Non essendo stata prevista come dotazione delle varie strutture ubicate in provincia ma come dotazione complessiva dei dipartimenti, la D.O. crea delle difficoltà nell'individuazione del fabbisogno reale e, comunque, anche nella difficoltà di lettura, appare fortemente sottostaffata al fabbisogno, soprattutto riguardo al personale addetto all'assistenza diretta del malato (infermieri e Ota);

  2. si nota una dotazione organica di 1.737 infermieri e di 1.282 medici, con un rapporto di 1 a 1,35. Ciò è assurdo perché il rapporto tra le due figure potrà essere al massimo di 1 a 4 o 1 a 3, a meno che non si decida di mettere i medici in corsia a pulire i malati;

  3. si nota un abbassamento di infermieri in tutti i settori, con la conseguente impossibilità di assicurare l'assistenza. Le malattie infettive, con dotazione organica regionale, vedono la dotazione stessa ridotta di oltre il 50%. «Avendo acquisito - dice la Uil - dei dati obiettivi sull'occupazione dei posti letto, del tutto difformi dal 30% sbandierato dall'azienda, si ribadisce il mantenimento dell'organico già deliberato dalla regione, trattandosi di un reparto particolare».

  4. nel settore materno infantile della zona B si nota che la presenza degli psicologi è stata dimezzata, da lo a 5 unità, e la cosa appare per lo meno strana;

  5. il personale operaio specializzato non risulta nella dotazione organica perché posto ad esaurimento, con l'evidente intenzione di ricorrere all'appalto che in ogni caso andrebbe trattato con i sindacati. E in ogni caso figure come l'elettricista, l'idraulico e il conduttore di caldaie sono sicuramente essenziali in ogni struttura;

  6. i magazzinieri appaiono solo nella farmaceutica e non nella dotazione del provveditorato-economato;

  7. sono stati previsti solo 8 autisti (due per ciascun distretto) senza prevedere alcuna dotazione per gli economati dei presidi ospedalieri;

  8. nel fra presente che, come in tutte le aziende, esiste un forte numero di mansionisti, non si capisce come il problema possa essere risolto se molti settori vengono appaltati e non si capisce neanche dove il personale ad esaurimento potrà trovare collocazione.