Cronaca di Frosinone

Martedì 25 Settembre 2001
Via libera al piano sanitario provinciale/Aumenteranno i posti per la lungodegenza e per la riabilitazione
Otto reparti destinati a scomparire
Il manager Cavallotti: «Previsto un aumento del personale di 800 unità»

di RAFFAELE CALCABRINA

Sono otto i reparti destinati a sparire nell’Asl di Frosinone. Con l’adozione (venerdì) del piano sanitario, ad opera del direttore generale Carmine Cavallotti, vanno verso la scomparsa tutti quei reparti che sono presenti in due distinti ospedali, ma che ricadono nello stesso polo sanitario. Così, ad esempio, tra Alatri e Anagni ci sarà spazio per una sola chirurgia, così come per ostetricia, medicina e dialisi. Cassino o Pontecorvo perderà ostetricia e chirurgia; il servizio psichiatrico lascerà Frosinone per Sora, che perde urologia, ma ottiene oncologia. «Ma sia ben chiaro - spiega il manager Cavallotti - che queste sono le linee entro cui agiremo nei prossimi mesi. Quali saranno gli ospedali penalizzati lo valuteremo quanto prima».
E le caratteristiche del piano?
«L’aumento dei posti letto per lungodegenza e riabilitazione - continua Cavallotti - con una diminuzione dei posti per acuti. Comunque compensata dalle nuove specialità: neurochirurgia, emodinamica e cardiochirurgia. Siamo perfettamente nei parametri indicati dal ministro di 4,5 posti letto per mille abitanti». Parliamo di pianta organica. «È previsto un aumento di personale di oltre 800 unità. In tal modo cercheremo di evitare il ricorso al lavoro precario. In attesa di bandire nuovi concorsi andranno rinnovati i contratti a termine», conclude il manager.
Sul piano, tuttavia, piovono le critiche dei sindacati. «Sono state accolte sono una parte delle nostre osservazioni - dice Davide Della Rosa della Cgil -. Alcuni passaggi non sono chiari, soprattutto come saranno accorpate le varie specialità all’interno di uno stesso polo. Anagni da struttura di secondo livello diventa una struttura di primo livello. Questo significa che potrebbe perdere il servizio di dialisi. Inoltre il numero del personale è insufficiente e servono almeno 2000 persone contro le 1700 previste. Ma il problema è che la Regione ha tagliato all’Asl 26 miliardi alla voce “emolumenti del personale". Andranno trovate al più presto le risorse necessarie per far fronte all’incremento del numero di dipendenti».
Tanti dubbi anche per l’Ugl. «Sono previste nuove specialità a Frosinone, ma con l’ospedale che scoppia dove verranno collocate? - si chiede polemicamente Rosa Roccatani dell’Ugl -. Il problema di fondo di questo piano sanitario è che non indica né i tempi né gli obiettivi della sua attuazione. Inoltre al piano manca l’assenso del consiglio dei sindaci».