Cronaca di Frosinone

Martedì 11 Settembre 2001
CEPRANO Ospedale, quale futuro?
Faccia a faccia con Cavallotti

di EZIO NALLI

CEPRANO - Domani faccia a faccia tra il sindaco di Ceprano Giuseppe Bernardi e il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Frosinone Carmine Cavallotti. Motivo dell’incontro è fare chiarezza sulle prospettive del presidio sanitario «Ferrari» dopo gli ultimi avvenimenti. In particolare, in seguito allo sgombero dei letti e degli arredi del primo piano della struttura, dove è previsto il reparto di riabilitazione. E proprio dallo sgombero sono iniziate le perplessità sull’effettiva volontà di riconversione e potenziamento del «Ferrari».
Ma, al di là dei timori, non si riesce a capire bene cosa si vuole realizzare nel presidio, disattivato come ospedale in nome della razionalizzazione della sanità, ma per il cui sono stati già spesi oltre due miliardi e mezzo e altrettanti ne sono previsti per la riconversione. Nel piano del precedente manager dell’Asl si prevedeva il potenziamento di tutti i servizi esistenti, dal laboratorio analisi alla cardiologia e radiologia, dai poliambulatori agli altri servizi di medicina base. Il reparto di pronto soccorso disattivato prevedeva la riconversione in un punto di primo soccorso per il quale ultimamente è stata ribadita la necessità di un potenziamento e dell’effettiva realizzazione di posti letto per l’osservazione breve. Poi, sempre nel piano, erano inseriti un reparto per la Rsa (residenza sanitaria per anziana) e un reparto di riabilitazione post-acuzie, e nel nuovo piano presentato da Cavallotti anche tale reparto e confermato con quindici posti-letto. Perciò non si capisce che fine farebbe tale reparto, visto lo sgombero dei letti dai locali a esso destinati. E, secondo quanto emerso nel Consiglio comunale dello scorso mese, nel piano di Cavallotti soltanto una piccola parte sarebbe riservata al «Ferrari» e non ci sarebbe più cenno della Rsa. Insomma, incertezze sulla natura dei posti riabilitazione che non si sa se siano posti letto o posti in day ospital, ambulatoriali. Tutte cose che dovranno essere chiarite nel corso dell’incontro tra il sindaco di Ceprano e il manager Cavallotti.
Ceprano e i comuni dell’hinterland sono già stati abbastanza penalizzati per la chiusura dell’ospedale e ora sarebbe troppo negare anche una modesta riconversione della struttura ospedaliera, ignorando le esigenze del territorio già bistrattato per anni per la carenza di servizi di varia natura; e con la soppressione anche del reparto di pronto soccorso che lavorava a pieno ritmo, servendo un vasto bacino, trasformandolo in un semplice punto di primo soccorso.