Cronaca di Frosinone

Domenica 16 Settembre 2001
Un’eventualità che penalizzerebbe la città di Fiuggi e la struttura «Pompeo» di Ferentino
Cure termali escluse dal servizio sanitario?

di PAOLO ZANGRILLI

FIUGGI - Le Terme e le cure termali potrebbero essere ancora una volta fortemente penalizzate con la esclusione delle prestazioni termali a carico del servizio nazionale. Un’ipotesi che potrebbe sfociare in provvedimenti concreti estremamente negativi per tutto il comparto termale. L’argomento sarà affrontato nella riunione, già prevista a Roma il 20 settembre, del gruppo di esperti regionali che devono definire le prestazioni che possono rientrare nei livelli essenziali di assistenza. Il taglio delle cure termali dal sistema sanitario nazionale è, un’opzione abbastanza concreta perché rientra nella prospettata volontà del Governo di ridurre la spesa sanitaria e non è la prima volta che a essere colpito è proprio il settore termale. È già accaduto nel recente passato e gli effetti si sono ripercossi per anni sull’attività sia per l’aspetto economico sia per quello relativo all’immagine.
«Non possiamo lavorare - afferma amareggiato Domenico Pompeo delle Terme di Ferentino - sotto la spada di Damocle di leggi che mettono a repentaglio gli investimenti che abbiamo fatto nelle strutture e che vanificano l’attività di promozione e di informazione scientifica per la quale abbiamo investito ingenti risorse». Insomma a fronte di danni certi, il risparmio che lo Stato o le Regioni andrebbero a ottenere con l’esclusione delle cure termali dal servizio sanitario, sarebbe davvero irrisorio perché quantifica nello 0,1% l’incidenza delle prestazioni termali nella spesa sanitaria nazionale. Quello che è certo è che un tale provvedimento andrebbe a penalizzare i cittadini che sarebbero costretti a pagare per intero per le cure che oggi sono gratuite o comunque gravate da ticket e andrebbe a penalizzare le realtà termali del Lazio a cominciare da Fiuggi insieme a quelle di Ferentino, di Viterbo, di Rieti e della provincia di Latina. I rischi di recessione per un settore che ha già i suoi problemi da risolvere vi sono. Ne è ben cosciente l’assessore regionale alle attività produttive Francesco Saponaro. «Ci sarà il massimo impegno della Regione - ha affermato - per il mantenimento dei benefici perché siamo impegnati in una azione di rilancio del termalismo laziale».