Cronaca di Frosinone

Lunedì 17 Settembre 2001
La Cgil Funzione Pubblica critica le scelte del manager della Asl di Frosinone Carmine Cavallotti
Il piano sanitario giudicato troppo parziale
Bloccati i contratti a termine per coadiutori amministrativi e le selezioni per gli operatori

di SILVANO CIOCIA

ANCORA un siluro,e questa volta di quelli che pesano davvero, è stato lanciato nei giorni scorsi dalla Cgil Funzione Pubblica a firma del Segretario Davide Della Rosa, contro la gestione sanitaria dell’Ausl di Frosinone, ed in modo particolare contro il suo manager Carmine Cavallotti reo, a giudizio della componente sindacale, di «aver presentato un piano sanitario parziale e non esaustivo.
«Già erano evidenti alcuni segnali - afferma la Cgil tramite il suo segretario Davide Della Rosa - che qualcosa non quadrava, come il blocco dei contratti a termine per i 22 coadiutori amministrativi, con proceduta ormai completata; oppure il blocco delle selezioni per i 60 Barellieri del 118; a ancora l’ ipotesi di mancata proroga per gli Operatori Sanitari assunti a contratto a termine; la sospensione dal mese di Agosto delle indennità di missione per tutti gli operatori che agiscono all’esterno dell’azienda; infine, le voci di blocco degli straordinari.»
È un carnet, sempre a giudizio della sigla sindacale, troppo ricco di sorprese negative, che inevitabilmente andranno a ripercuotersi sulla qualità dell’attività dell’Ente. La Funzione Pubblica Cgil di Frosinone denuncia questa grave situazione sanitaria, sostenendo che essa tre origine nelle scelte di fondo indirizzate ad una sanità, per la quale sono previsti sempre con meno soldi e la contrazione dei servizi da offrire agli utenti.
«La Cgil di Frosinone, a fronte di questo stato di cose, -afferma Davide Della Rosa- si batterà per cambiare radicalmente l’impostazione data a Piano Sanitario Locale, in quanto i cittadini ciociari non possono assistere alla continua soppressioni di presidi, ai visto tagli di prestazioni che creano disorientamento e sconcerto, soprattutto tra i malati, i quali hanno tutto il diritto di chiedere, al contrario, ulteriori prestazioni specialistiche e soprattutto una sanità efficiente e moderna».