Cronaca di Frosinone

Venerdì 12 Ottobre 2001
FERENTINO Non parteciperanno al corteo programmato per domani dal centrosinistra
Carenze sanitarie, i verdi disertano la protesta

di LUISA GOBBO

FERENTINO - «La manifestazione è stata decisa senza aver interpellato l’Associazione dei Verdi che è parte viva e integrante della coalizione di centrosinistra o meglio ancora de «l’Ulivo»; inoltre la marcia di protesta è stata programmata per domani mattina quando molte persone sono impegnate sia nel lavoro sia nella scuola e per di più non è diretta ai veri responsabili di tale inefficienza sanitaria e precisamente ai vertici della Ausl di Frosinone, reale espressione politica del più retrivo centrodestra».
Sono questi i motivi principali spiegati dai Verdi per quanto riguarda la loro non partecipazione alla marcia di protesta per la situazione sanitaria, prevista per domani mattina 13 ottobre e organizzata dal centrosinistra compreso Rifondazione Comunista.
«I Verdi, pur non partecipando a questa manifestazione - ha spiegato il loro portavoce Giancarlo Canepa - confermano sin da ora la loro adesione e tutte le iniziative che saranno concordate ed organizzate insieme affinché Ferentino possa avere le giuste e garantite condizioni di sicurezza e dignità nella sanità con strutture pubbliche efficienti e all’avanguardia sia nella medicina, sia nella tecnologia dando enorme rilievo alla prevenzione e alla tutela della salute ambientale.
La decisione di non prendere parte alla marcia di protesta, per la quale si prevedono anche sviluppi clamorosi, è stata presa nel corso di un incontro che l’associazione Verdi hanno avuto non appena saputa l’iniziativa intrapresa che loro non hanno in nessuna maniera condiviso mentre hanno annunciato ce ne saranno altre che andranno ad interessare questa volta non la sanità ma la cultura.
Come si può ben capire il problema sanità sta sempre più riscaldando l’ambiente politico soprattutto da parte delle opposizioni che accusano il centrodestra di aver speso poco in termini di impegno per evitare che la struttura ospedaliera si tramutasse in semplice Punto di Primo Soccorso che, cosi come strutturato, non soddisfa le esigenze sempre crescenti dei circa ventimila cittadini.