Cronaca di Frosinone

Sabato 13 Ottobre 2001
VEROLI La proroga di due mesi ha comportato tagli ai ricoveri e alle prestazioni specialistiche
Ini, incubo licenziamenti sui dipendenti
In un clima pesante l’assemblea di lunedì del personale della «Città Bianca»

di SILVANO CIOCIA

Si complica maledettamente la posizione delle maestranze della Clinica Città Bianca di Veroli in vista dell’assemblea programmata per lunedì mattina alle ore 12 nel corso della quale alla presenza di parlamentari, sindaci, proprietà e maestranze dovranno venire fuori quelle soluzioni che possano scongiurare la chiusura della importante struttura e salvaguardare i posti di lavori di circa 170 dipendenti .
La doccia fredda è venuta ieri mattina con una nota inviata dalla società e indirizzata al personale della INi Città Bianca di Veroli e alle organizzazioni sindacali della Cgil, Cisl e Uil che cosi recita: «La nostra società al fine di tutelare l’integrità aziendale e per garantire le prestazioni sanitarie ai pazienti è stata costretta a sottoscrivere con l’Ausl di Frosinone uno schema di convenzione per la disciplina delle prestazioni di ricoveri, attività specialistica e radioterapia che comporta non solo una vistosa diminuzione dei ricoveri, decisi esclusivamente dalla Ausl, ma anche una consistente decurtazione della misura dei corrispettivi a tariffa.
Tale nuova situazione - recita sempre il duro comunicato - non imputabile a scelte della società, anzi imposta da altri, ha causato un grave squilibrio tra costi e ricavi, circostanza che obbliga la società a dover prospettare soluzioni che consentono la prosecuzione dell’attività.
Purtroppo la diminuzione dei ricoveri potrebbe richiedere un intervento riduttivo dei costi innanzitutto quelli direttamente connessi con le prestazioni sanitarie.
La società si ripromette di fornire -conclude il comunicato diffuso anche agli organi di stampa - all’esito dello sviluppo della situazione e dei colloqui in corso con l’Ausl informazioni dettagliate in ordine alle misure che si renderanno necessario».
Più chiari di così. Siamo come suo dirsi arrivati al capolinea signori della Regione e dell’Ausl. Non c’è più spazio per giocare sulla pelle dei malati e dei lavoratori. Unica via è quella del rinnovo in toto del contratto. Altre soluzioni al momento non esistono tanto più la tattica del rinvio che scatenerebbe la reazione non solo dei sindacati ma soprattutto delle maestranze già sul piede di guerra per questa situazione che li sta angosciando oltre ogni dire. Occorre mettere la parola fine al problema anche perché gli utenti non ci stanno a privarsi di una struttura all’avanguardia per diagnostica e professionalità soprattutto gioiello nel pianeta sanitario regionale.