Cronaca di Frosinone

Domenica 14 Ottobre 2001
FERENTINO Molti cittadini hanno sfilato da largo S. Agata fino al nosocomio dove sono stati tenuti i discorsi
Un corteo di protesta per l’ospedale
Chiesto il rispetto delle deliberazioni già assunte. Giovedì incontro all’Azienda sanitaria

di LUISA GOBBO

FERENTINO - «Vogliamo dottori non impiegati. No al piano Cavallotti»!» Questi alcuni striscioni che sono stati attaccati sul muro dell’ex struttura sanitaria in Piazza dell’Ospizio durante la manifestazione di protesta svoltasi ieri mattina nei quali si leggeva tutta la rabbia degli abitanti e dei politici.
La rabbia di gente illusa e forse presa in giro da tante promesse che garantivano almeno la postazione di Primo Soccorso.
Quella stessa gente che ha partecipato in massa numerosa a cominciare dagli studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado a persone ottantenni che non hanno mancato di gridare «vogliamo l’ospedale».
Un corteo di protesta partito da largo S. Agata per raggiungere da Via Bartoli, Viale Marconi, Via XX Settembre, Piazza Matteotti, Via Dionigi, Via Consolare e Via Antiche Terme per arrivare davanti al nosocomio. Qui l’ex sindaco Scalia, i Consiglieri Comunali, Piergianni Fiorletta e Alberto De Carolis, hanno dibattuto sul piano sanitario messo a punto dal manager Carmine Cavallotti.
Unanime la richiesta: «noi ci mobiliteremo per il rispetto della delibera del consiglio comunale del 1997 e delle delibere aziendali numero 1329 del 27.5.99 e numero 1215 del 15. 5.2000 ».
Tutto comunque dipenderà dall’incontro fissato per giovedì 18 presso l’Azienda Sanitaria di Frosinone alla quale sarà presente il Direttore Generale Cavallotti, il sindaco della città Roberto Valeri, ed i capigruppo del consiglio comunale unitamente all’Assessore alla Sanità.
Solo dopo l’esito di tale incontro che dovrebbe garantire l’attuazione delle delibere citate, si decideranno, qualora non si ottenesse quanto richiesto, clamorose forme di protesta.
Un corteo che ha espresso tutta la sua rabbia per una situazione che cosi come prospettata non può essere tollerata dai circa 20 mila cittadini che si sono visti decurtare se non annullare una struttura ospedaliera che era tra le più annoverate nel pianeta sanità in ciociaria.
«Le risultanze di questa riuscita manifestazione- ci dice Alberto De Carolis - saranno portate all’attenzione del Direttore Generale dell’Ausl il quale dovrà tenerne conto. Noi non possiamo accettare, che l’ospedale venga smembrato, in quanto non assicura, cosi com’è, la benché minima assistenza in caso di urgenze. Il fatto di avere un’ambulanza medicalizzata e la presenza di un medico per sole 12 ore al giorno ci penalizza ancora di più. Per cui non accetteremo promesse ma atti deliberativi che possano ridare ai ferentinati quello che è stato tolto». Una legittima richiesta che trova consensi non solo tra i politici ma soprattutto tra gli utenti.