Cronaca di Frosinone

Martedì 23 Ottobre 2001
CASSINO Le associazioni che tutelano cittadini e familiari dei pazienti pronte a scendere in campo
L’ospedale senza infermieri
Sulla questione del «De Bosis» è intervenuto anche Della Rosa (Cgil)

CASSINO - Contro il rischio che la carenza del personale paramedico presso l'ospedale Gemma De Posis di Cassino possa provocare ritardi negli interventi chirurgici da effettuare nel nosocomio, alcune associazioni di cittadini che tutelano gli interessi dei malati e gli stessi familiari dei degenti sono pronti a scendere sul sentiero di guerra. La questione della mancanza di infermieri nelle sale operatorie è stata sollevata anche nei giorni scorsi da alcuni sindacati che hanno paventato il rischio di paralisi negli interventi anche urgenti che dovranno essere effettuati all'interno dell'ospedale cittadino. In particolare a denunciare la grave situazione che si registra da tempo al De Posis è stato il segretario provinciale della CGIL, Davide Della Rosa, che in una nota inviata personalmente al direttore generale dell'ASL di Frosinone, Cavallotti, lo ha sollecitato ad incontrarsi con tutte le rappresentanze sindacali che operano nel nosocomio cassinate per affrontare il grave problema. Sempre secondo il segretario della CGIL nel giro di soli tre anni il personale infermieristico è stato quasi dimezzato, a fronte di un sensibile aumento delle richieste, dal momento che nell'anno in corso sono stati effettuati tra emergenze ed interventi ordinari circa 2000 interventi. Interventi che sono stati sostenuti dalle cinque branche specialistiche del nosocomio cassinate che hanno utilizzato le due camere operatorie di cui è dotato l'ospedale e con sei infermieri addetti in modo stabile agli interventi chirurgici.
"E' da anni che abbiamo fatto presente che la situazione del personale infermieristico all'ospedale di Cassino era diventata insostenibile - ha detto Gianni Coletta, responsabile di un'associazione che tutela le famiglie dei malati - la sola cosa che ci meraviglia è come mai soltanto adesso tutti si sono accorti del problema. Nei periodi di ferie, sia nei mesi estivi, che in prossimità delle vacanze di Natale e di Pasqua, gli infermieri che restano a lavorare nelle sale operatorie sono costretti a turni massacranti, specie quando bisogna far fronte alle urgenze. Noi abbiamo sollevato il problema, perché ci rendiamo conto che il personale dell'ospedale, soprattutto quello adibito alle sale operatorie, deve lavorare in condizioni umane per non mettere in pericolo la qualità dei servizi che il più delle volte si rivelano decisivi per la vita dei pazienti".