Cronaca di Frosinone

Martedì 20 Novembre 2001
Agopuntura e fisioterapia a rischio
Saraceni: «No ai tagli del governo»

Una voce fuori dal coro. Il Lazio, unica Regione, ha contestato il decreto del governo sulla sanità in particolare su quella parte che stabilisce i livelli essenziali di assistenza. Il governo ha infatti intenzione di depennare alcune terapie fisiche, undici per la precisione, tra le quali la Marconi terapia e l’agopuntura. «Abbiamo chiesto al governo - spiega Vincenzo Saraceni, assessore regionale alla sanità - di salvarne almeno alcune, cioè le più diffuse come quelle che prevedono l’uso del laser, del calore e degli ultrasuoni, la mesoterapia e la terapia antalgica. Per ora soli in questa richiesta ma anche altri colleghi assessori sembrano interessati alla nostra proposta».
Saraceni aspetta con il presidente della giunta regionale Francesco Storace, la prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni per riproporre un taglio di prestazioni meno corposo. «Difendiamo queste pratiche - aggiunge Saraceni - perché sono terapie utili che evitano l’assunzioni di farmaci e che si rivolgono soprattutto ad una popolazione anziana e di malati cronici. Rispetto ai farmaci non ha effetti collaterali ed è di sicuro sollievo. Senza queste terapie gli anziani e i malati cronici saranno costretti ad imbottirsi di farmaci o, se non hanno i soldi, a sopportare fastidi e dolori». Saraceni, che di professione è fisiatra, pensa ai pazienti ma anche a tutti i risvolti che avrebbe il provvedimento. «Se passasse il decreto così come è stato proposto, presto di ritroveremo una grave crisi occupazionale. E poi la fisioterapia costa poco, 3-4mila lire a seduta, al contrario delle medicine».

M.Gi.