Lazio

Domenica 23 Dicembre 2001
In giunta regionale il piano sanitario per il 2002-2004. Sostegno economico anche a chi sceglierà la terapia Di Bella
Farmaci gratis ai malati di tumore
Rimborso delle spese per le medicine a chi è in cura nelle cliniche private

di CLAUDIO MARINCOLA

Le spese per i farmaci ai malati oncologici in cura presso le cliniche private saranno rimborsate. E chi sceglierà la cura Di Bella potrà contare anche su un sostegno economico, ancora da quantificare. Sono le indicazioni più innovative contenute nel pacchetto delle 36 delibere approvato dalla giunta laziale che ha adottato il piano sanitario fissando gli indirizzi per la programmazione nel triennio 2002-2004.
La spesa che un malato deve sostenere per curarsi fuori da una struttura pubblica con farmaci antiblastici ammonta attualmente a circa 2 milioni al mese. Alla Regione quei farmaci costeranno meno della metà, al paziente zero. E sono ventimila le persone che ogni anno si ammalano di cancro e di queste tredicimila non sopravvivono. «Sarà dato un sostegno a tutte le famiglie che hanno un malato di tumore - ha precisato l'assessore alla Sanità Vincenzo Saraceni - per quanto riguarda la terapia Di Bella solo i malati residenti nella provincia di Rieti e Latina potranno rivolgersi alla struttura ospedaliera, gli altri potranno avere solo il rimborso del farmaco».
Ma al di là della multiterapia del fisiologo di Modena, chiamata ad una sorta di sperimentazione bis, la Regione Lazio si prepara ad una sfida complessivamente più difficile: governare la salute. Che vuol dire migliorare i servizi sanitari e al tempo stesso sanare il deficit rispettando il patto di stabilità. «Il 2002 sarà l’anno della svolta», ha esordito, ottimista, Storace. E ha voluto subito ricordare il contenzioso col governo sulla ripartizione del fondo sanitario nazionale, uno "strappo" da mille miliardi che lo ha contrapposto duramente al ministro delle Finanze, Giulio Tremonti.
«Abbiamo seguito una linea di rigore e di equità, passata attraverso le alienazioni del patrimonio, la cartolarizzazione dei crediti, la legge per la centralizzazione degli acquisti, la progressiva riduzione del disavanzo». Introdotto il circolo virtuoso, per Storace si tratta ora di aprire un’altra fase, quella delle scelte.
I punti cardine su cui dovrà basarsi il nuovo piano sono: riorganizzazione dell'emergenza, abbattimento delle liste d'attesa, qualificazione dell'assistenza domiciliare, potenziamento della prevenzione e riduzione dei posti letto per acuti. «I tempi per arrivare al piano vero e proprio non saranno brevi - ha aggiunto il “governatore" - vogliamo infatti aprire le consultazioni con le forze sociali, le università e i cittadini».
«Il Piano sanitario sarà centrato sulla persona e sui suoi bisogni - ha sottolineato l'assessore alla salute, Vincenzo Saraceni -. Sul fronte dell'emergenza occorre ridisegnare i bacini del Servizio di soccorso 118, perchè i mezzi non portino i pazienti all'ospedale più vicino ma a quello più idoneo alla patologia. Occorre inoltre pensare anche a nuovi criteri di finanziamento per i Pronto soccorso. Sul fronte delle liste d'attesa, invece, dobbiamo creare percorsi diagnostici e linee guida per ridurre l'“inappropriatezza" di alcune prestazioni. E in questo la classe medica ci deve aiutare». Da un'indagine effettuata dall'assessorato, è emerso infatti che il 92% delle risonanze magnetiche richieste dà esito negativo. Mentre il 61% dei pazienti prelevati con l’elicottero vengono dimessi. «Questo vuol dire - ha puntato il dito l’assessore - che i percorsi diagnostici vanno corretti e le linee guida ridefinite».