Cronaca di Frosinone

Sabato 1°  Dicembre 2001
Protagonista dell’episodio di malasanità, avvenuto nell’ospedale di Pontecorvo, un paziente in fase terminale
Medico nega le cure, scatta la denuncia
La figlia dello sventurato ha dovuto richiedere l’intervento dei carabinieri

di LORIS FRATARCANGELI

«Mio padre, malato di tumore, stava morendo. Ma, come se ciò non bastasse, quando sono andata al pronto soccorso per chiedere aiuto sono stata anche maltrattata». Simonetta, casalinga cinquantenne di Pontecorvo, sposata e madre di due figli, lo scorso cinque novembre ha salutato per l'ultima volta suo padre. Ma non ha affatto dimenticato il viso di quella dottoressa che, il giorno prima, al pronto soccorso del «Pasquale Del Prete» non avrebbe fatto nulla per lenire le sofferenze di un anziano moribondo. Tanto da denunciarla alla procura di Cassino, che ha già incaricato la polizia giudiziaria di procedere ai primi accertamenti.
«Dopo aver telefonato invano, andai di persona in ospedale - ricorda la signora nella denuncia - ma lei, il medico di turno, mi disse bruscamente di rivolgermi a quello di Cassino».
«Non ho ancora capito il perché di quella risposta. Chiedemmo spiegazioni, cercando di mantenere la calma e quando mia figlia le si avvicinò per leggere il nome sul tesserino la dottoressa iniziò ad inveire».
«Nel frattempo aveva strappato la targhetta dal suo camice. La ripose in una tasca e subito dopo cominciò ad urlare, strattonò e spinse con rabbia mia figlia e infine si chiuse in una stanza del pronto soccorso».
«Ferita e umiliata da quell'inspiegabile comportamento, convinta della bontà delle mie ragioni, decisi di chiamare i carabinieri».
«Qualche minuto più tardi, finalmente, un'ambulanza arrivò sotto casa per trasportare mio padre in ospedale». Questa la versione dei fatti, almeno secondo il racconto riportato nero su bianco sulla querela.
L'anziano pensionato, il giorno dopo, passò a miglior vita.
«Sapevamo che le cure - si legge nella denuncia - non gli avrebbero comunque garantito di vivere a lungo, certo. Ma il medico di guardia aveva l'obbligo di attivarsi tempestivamente, in ogni modo».
«Se non altro, per alleviare le sofferenze del paziente e tranquillizzare i suoi familiari». Quel giorno le stanze al primo piano del «Pasquale Del Prete» erano affollate.
Alla scena, aggiunge la signora nell'esposto, hanno assistito infatti, comprensibilmente allibite, almeno un altro paio di persone. E cioè il sindaco di Pontecorvo ed un vigile urbano.
Nella querela la casalinga chiede alla magistratura cassinate di «procedere nei confronti della dottoressa, per accertarne il comportamento omissivo e di tutti coloro che saranno eventualmente ritenuti responsabili in relazione al movimentato episodio». La delicata questione adesso passa ai magistrati.