Cronaca di Frosinone

Mercoledì 5  Dicembre 2001
Sono in arrivo profondi cambiamenti per i tre plessi ospedalieri della Asl di Frosinone
Piano sanitario, una vera rivoluzione

di SILVANO CIOCIA

SE non è una vera e propria rivoluzione poco ci manca. Il Piano Sanitario presentato dal manager Carmine Cavallotti continua ancora a tenere desta l’attenzione di politici, sindacati, utenti e addetti ai lavori. Il profondo cambiamento si riferisce a tre ospedali: Frosinone (Umberto I) Cassino (Gemma De Bosis) e Ceccano (S. Maria della Pietà). Si tratta di nuovi posti, di soppressioni, di trasferimenti, di posti letto insomma una rivoluzione che dà e toglie a seconda delle «esigenze».All’Umberto I di Frosinone arriva la Traumatologia salvo approvazione dell’organo regionale, a scapito del dirottamento di ben 15 posti letto che andranno a Ceccano. Quello di Sora perderà la Traumatologia che andrà ad allocarsi al Gemma De Bosis di Cassino. Insomma dei 30 posti letto esistenti attualmente all’Umberto I di Frosinone di Ortopedia ne rimarranno solo 15 utili per terapie ed interventi chirurgici, i rimanenti quindici come detto andranno a Ceccano. E così debutterà la Traumatologia utile per intervenire sui tanti incidenti stradali soprattutto per la vicinanza del presidio all’A1. Il motivo è presto detto. L’Umberto I essendo un Dea di primo livello doveva disporre necessariamente di un servizio di Traumatologia. Allora bene ha pensato il direttore generale di fare una cura dimagrante sottraendo a quello dell’Umberto I metà dei posti letto per potenziare Ceccano con ben 15 posti letto per la sola ortopedia. Forse tutto questo nell’ottica di dare ad ogni presidio una specializzazione, insomma evitare quei doppioni che hanno aggravatole casse dell’Ausl.Questo manco a dirlo comporta la nomina dei rispettivi responsabili, di quei primari necessari per procedere alla messa in funzione del servizio? Da dove attingere? Come nominarli se non con un concorso? Di qui la convinzione che saranno tempi lunghi mentre i servizi esistenti continuano a fornire prestazioni al di sotto dello standard previsto per i Drg.Poi non dimentichiamoci le sale operatorie necessarie ed indispensabili per poter attivare questi servizi. Anche qui il discorso dei tempi lunghi. Insomma un Piano Sanitario sembrerebbe almeno per talune branche solo sulla carta lontano dall’essere pianificato in tempi brevi. Uno scombussolamento previsto ma che dovrà essere tutto da verificare alla luce delle situazioni oggettive non facilmente risolvibili.