Cronaca di Frosinone

Venerdì 21 Dicembre 2001
Nei più attrezzati e funzionali locali della «Città della salute» in via Fabi
Da ieri è ripartito il servizio dialisi
Presenti Cavallotti, il direttore sanitario Celletti e il primario Fini

di SILVANO CIOCIA

DA IERI, il nuovo reparto di Dialisi e Nefrologia presso la Città della Salute ha ripreso a funzionare, così rispettando in pieno la tabella di marcia e le promesse in tal senso.
«Dobbiamo doverosamente ringraziare i responsabili dell’Asl per la solerzia, l’interessamento e la puntualità con cui hanno fatto fronte alla nostra emergenza ? ci dichiara Antonio Ricci, vice segretario regionale dell’associazione dei dializzati e responsabile dei contatti con tutte le Asl della Regione - il nostro martirio finalmente è finito. E con esso sono anche conclusi i tre mesi di «penitenza», di sofferenze e di preoccupazioni, non solo per noi ma anche per i nostri familiari. Ora finalmente siamo ritornati nella nostra struttura, più funzionale, più attrezzata e soprattutto non avremo più da combattere con il parcheggio, viste le ampie disponibilità di posti in via A. Fabi. Forse - continua Antonio Ricci - il direttore generale ha ritenuto di non programmare l’inaugurazione ufficiale, proprio per non far perdere ulteriori giorni ai tanti dializzati, ma sicuramente la nuova struttura sarà inaugurata in pompa magna nei prossimi giorni quando tutto sarà stato assestato sin nei minimi particolari».
Il calvario dei circa 40 dializzati dunque è finito nel migliore dei modi. Una strenna natalizia bella e buona, considerato che da parecchi giorni i dializzati dopo aver ripetutamente sollecitato il manager, invocando la la fine dei lavori per porre termine ad una telenovela davvero parecchio estenuante per tutti.
. «Arrivare ad Alatri o ad Anagni due volte la settimana non era facile per noi - aggiunge Antonio Ricci- specialmente per quanti avevano il turno serale ed ultimavano perciò la terapia verso mezzanotte. E, comunque alle strutture di Alatri e Anagni, va il nostro ringraziamento per l’abnegazione dimostrata da tutto il personale medico ed infermieristico».
Insomma, dicevamo, si è posta la parola fine ad una situazione che non reggeva più anche perché non dimentichiamoci stiamo parlando di pazienti, che, oltre al problema fisico, avvertono pesantemente quello psicologico e che vivono, di dialisi in dialisi, nella speranza di approdare un giorno al sospirato trapianto. Bene dunque quel che finisce bene e con questa struttura ora si guarda al futuro con più tranquillità anche perché è una delle poche realtà esistenti sul territorio altamente attrezzata e dotata di ogni confort compreso il personale medico e non dalla riconosciuta professionalità
Ovviamente soddisfatti anche tutti gli operatori che ritornano nei loro posti e soprattutto i tanti familiari che finalmente possono tornare a sorridere se non altro per il fatto che non sopportano più quei fastidi legati ai tempi di attesa.