Cronaca di Frosinone

Venerdì 4 Gennaio 2002

Operatori in difficoltà al Pasquale Del Prete per il mancato collegamento con la linea del centralino
PONTECORVO

di UMBERTO PAPPALARDO

PONTECORVO -La gestione paradossale del "Pasquale Del Prete" ha rasentato la farsa. In questi giorni, gli operatori sanitari e il pubblico non riescono a collegarsi telefonicamente per svolgere il loro lavoro. L'altro ieri, invece, i frequentatori del presidio ospedaliero hanno avuto la "gradita" sorpresa di gustare gli intarsi che arricchiscono i mobili dislocati nel nuovo studio (il "trono", ha malignato qualcuno) del direttore sanitario del polo D, dott. Ettore Cataldi. Lo sbigottimento è stato generale. Infatti, benché non sia stato eliminato il guasto della centralina telefonica, il quale impedisce la comunicazione sia all'interno che all'esterno, è stato speso del denaro( circa 20 milioni) per attrezzare lo studio del dott. Cataldi, pur non avendo la stessa urgenza del centralino. Le segnalazioni delle disfunzioni del "traffico" telefonico sono state numerose. Ma i responsabili finora si sono contentati delle "toppe". Infatti, l'addetto alle comunicazioni non riesce a gestire tutte le "chiamate".
Dopo l'intervento dei tecnici della Italtel, il collegamento, anche se meno intenso, è stato soddisfacente. Ma da alcuni giorni sono iniziati i guai. Si chiama un reparto, ma risponde l'addetto di un'altra disciplina. Anche i medici sono in difficoltà, non riuscendo ad avere, in tempo reale, le notizie utili per formulare le diagnosi. Sono costretti ad usare i loro telefonini personali. I parenti dei malati sono furibondi: si preferiscono le spese voluttuarie a quelle indispensabili, come la comunicazione telefonica. "E' strano- sottolinea un componente del Tribunale del malato- che il manager Cavallotti abbia consentito la spesa dello studio, pur sapendo che è in panne il centralino". Proprio per valutare queste priorità era stato suggerito al dott. Cavallotti di nominare un responsabile, che fosse sempre presente nel "Pasquale Del Prete". Ma la proposta non ha avuto seguito. Dopo questi "precedenti", il direttore generale della sanità provinciale potrebbe approfondire l'argomento, eliminando una lacuna burocratica ? Anzi, per tutelare l'incolumità dei malati potrebbe stipulare un contratto con un istituto di vigilanza per far piantonare da un vigile notturno l'entrata principale dell'ospedale, tenuto conto che accadono spesso furti e invasione dei locali da parte dei tossicodipendenti ?