Cronaca di Frosinone

Venerdì 8 Febbraio 2002
Cassino/L’inchiesta interna avrebbe accertato che si è trattato di un gesto intenzionale
Utero sparito, la Asl accusa un “corvo”

Un "corvo" che punta a screditare il reparto Ostetricia dell'ospedale Gemma de Posis di Cassino: ci sarebbe questo dietro la scomparsa dell'utero di una paziente, sparito nel nulla poco prima che venisse spedito a Roma per le analisi di laboratorio; si trattava dell'utero asportato alla paziente di 29 anni finita in coma due settimane fa mentre partoriva il suo primo figlio. A sostenere l'ipotesi del "corvo" è stata l'inchiesta interna ordinata dal direttore generale della Asl di Frosinone Carmine Cavallotti e conclusa ieri mattina.
Massimo riserbo sui contenuti dell'ispezione. Ma secondo alcune indiscrezioni l'indagine avrebbe accertato che non si è trattato di un errore bensì di un gesto intenzionale. L'obiettivo però non era nascondere qualche sbaglio perché non sono emersi collegamenti tra il coma e le eventuali lesioni riscontrabili con le analisi sull'utero. Il coma infatti risulta provocato da un imprevedibile coagulo del sangue che ha provocato una serie di microscopici "tappi" andati ad otturare i capillari della paziente. Le eventuali lesioni all'utero sarebbero dovute invece alle concitate fasi del parto, quando i medici hanno dovuto estrarre con una ventosa il neonato che altrimenti sarebbe morto soffocato. La convinzione è che l'utero sia stato rubato solo per screditare il reparto di Ostetricia, dove nelle settimane precedenti c'erano state alcune denunce anonime ai giornali su fatti completamente inventati.

Al. Po.