Cronaca di Frosinone

Martedì 19 Febbraio 2002
L’associazione dei genitori accusa
«Portatori di handicap senza assistenza di specialisti dell’Asl»

I malati di mente sono curati da psichiatri i quali non hanno alcuna competenza per pazienti con danni cerebrali ed è come andare dal dentista per uno che ha problemi di vista. Lo afferma l'associazione dei genitori con figli portatori di handicap che in una nota contesta all'Asl di Frosinone la mancanza di figure professionali specialistiche per l'assistenza ai disabili. "Ci sono a Frosinone 27 operatori sanitari per i malati di mente - prosegue la nota- il maggio numero di tutte le Asl del Lazio ma non esiste alcun neurologo o neuropsichiatra specialista dei danni cerebrali. Inutile dire che la gravità del problema è immensa, quante diagnosi indovina uno psichiatra e quanti farmaci è in grado di abbinare correttamente? Tante famiglie disperate che devono fare? A questi malati non viene nemmeno riconosciuta l'indennità di accompagno". Nel Lazio, secondo l'associazione, ci sono soltanto nove strutture riabilitative per i disabili contro le 49 della Lombardia.

«C'è troppa disparità di trattamento- afferma Pasqualina Mollicone con un figlio portatore di handicap- con leggi che non vengono rispettate né dai medici e dalle Asl. Per farsi assegnare dei contributi dobbiamo rivolgerci al tribunale mentre la Corte europea dice che le famiglie debbono essere informate del gratuito patrocinio ma questo non avviene almeno nella nostra Asl. E perché le famiglie devono ricorrere ai tribunali se l'Organizzazione Mondiale della Sanità oltre alla classifica delle malattie stila una classifica internazionale per il riconoscimento dell'handicap. Inoltre l'elettroshock è controindicato nei danni cerebrali ma nelle strutture sanitarie si continua ad eseguirlo nonostante una direttiva del ministero della sanità risalente al 1999». Secondo l'associazione dei genitori il portatore di handicap ha diritto, in base alla dichiarazione dell'Onu, a trattamenti medici, psicologici e funzionali, compresi gli apparecchi di protesi e di ortesi e inoltre al riadattamento medico e sociale, all'istruzione, alla formazione, al riadattamento professionale. Deve anche beneficiare di un'assistenza legale qualificata quando si riveli indispensabile alla protezione della persona e dei suoi beni. "Tutto questo - conclude Mollicone- è latente nell'Asl con gravi disagi e danni per le famiglie che soffrono per la difficile assistenza a familiari disabili".

D. Tor.