Cronaca di Frosinone

Giovedì 21 Marzo 2002
La ricerca è stata avviata dall’Asl con l’Università di Tor Vergata. Promettenti i risultati finora ottenuti
Dolore, una macchina lo cancellerà
In via di sperimentazione una tecnica particolare per i malati di tumore

Franco ha cinquant’anni ed è affetto da una grave forma tumorale, per di più in fase avanzata. Assume continuamente farmaci, ma lui stesso è convinto che non facciano più effetto e, anzi, lamenta dolori sempre più forti.
Da ieri, per lui, c’è una nuova speranza legata ad una nuova metodica denominata "Scramble Therapy": la tecnica, del tutto indolore, prevede l’applicazione di elettrodi cutanei in grado di sviluppare un neurone artificiale che si comporta come uno "scrambler algico", vale a dire un sistema capace di interferire nella trasmissione del "segnale del dolore".
In pratica, si parte dalla considerazione che i malati di cancro sentono il dolore giacché esso investe il sistema nervoso centrale. Con una macchina da cui fuoriescono gli elettrodi (che vanno ad essere applicati sulla pelle) si inviano al sistema nervoso degli impulsi che equivalgono a "messaggi di benessere", per cui il dolore tende a scomparire.
«E’ evidente - commenta il manager dell’Asl di Frosinone, Carmine Cavallotti - che l’applicazione di questa macchina ha un’importanza etica di grande rilievo: il paziente, infatti, non sentendosi più oppresso dal dolore, torna ad una qualità di vita accettabile e cancella anche quell’eventuale richiesta di eutanasia che spesso passa nella mente dei malati critici».
Questa nuova metodica antidolore (ed incruenta, giacché non prevede la somministrazione di alcun farmaco) rientra in una sperimentazione che l’Asl di Frosinone ha avviato di concerto con la cattedra di Anestesia-Rianimazione dell’Università di Tor Vergata. «Ed essendo una fase di sperimentazione - commenta il manager Cavallotti - l’Asl non spenderà nulla».
«Ma in compenso gli effetti sui pazienti sono già evidenti - aggiunge la dottoressa Sandra Spaziani, responsabile del Centro Terapia del Dolore -: già dalla prima applicazione (che dura circa 30 minuti) abbiamo notato grossi risultati. Con le prossime applicazioni questi effetti saranno ancor più eclatanti. Il ciclo, infatti, mediamente è di 10 sedute (una ogni 2-3 giorni)».
Al momento la macchina "antidolore" è una (presso gli ambulatori di via Armando Fabi) ma presto ne sarà fornita una seconda che, essendo grande come una valigetta, potrà essere portata a casa dei malati. «In totale - conclude la dottoressa Spaziani - puntiamo, per lo meno in questa fase iniziale, di avere 5 pazienti in trattamento presso il nostro ambulatorio ed almeno un paio in trattamento domiciliare».

A. Sim.