Cronaca di Frosinone

Venerdì 22 Marzo 2002
Pontecorvo/Il medico avrebbe detto che non era nulla di grave, consigliando di riportare il bimbo a casa
«Il pronto soccorso ci ha mandato via»
I genitori hanno presentato una denuncia ai carabinieri contro l’ospedale

di ALESSIO PORCU

Marco piangeva e stirava le gambine, strillava sempre più disperato: l'unico modo con cui un bambino di dieci mesi è capace di far capire che sta male. Il papà e la mamma si sono preoccupati, Marco è il loro primo figlio e poi loro sono giovanissimi; lui ha ventitré anni e lei ne ha ventuno, sono di Pontecorvo e nessuno di loro lavora. Hanno chiesto aiuto ai genitori. Alla fine, alle due e mezza della notte sono andati nel Pronto Soccorso dell'ospedale Pasquale Del Prete a Pontecorvo. "Abbiamo suonato al campanello d'ingresso - raccontano i familiari - ma nessuno ci rispondeva. Il bambino piangeva con quanta forza aveva in corpo fino a che non ce l'ha fatta più e l'abbiamo visto crollarci tra le braccia come se fosse svenuto". Nella disperazione, qualcuno prende a calci la porta fino a che un medico apre. "Gli ha sollevato la maglietta sulla schiena, con lo stetoscopio ha sentito il respiro dalle spalle. Nonostante continuasse a piangere, il dottore ci ha detto che il nostro bimbo non aveva niente di grave. Ci ha consigliato di riportarlo a casa e farlo calmare. Di fronte alla nostra perplessità ha aggiunto che in ogni caso lì non c'era il pediatra, se non ci sentivamo tranquilli dovevamo andare all'ospedale di Cassino". I genitori si guardano in faccia. Prendono Marco in braccio e guardano le ambulanze parcheggiate all'esterno. Decidono di non fare polemiche e non perdere altro tempo. Con la macchina corrono fino all'ospedale Gemma De Posis a Cassino, dove il pediatra rileva che il bimbo ha la febbre a 39, è ormai in preda alle convulsioni da pianto e dispone una flebo.
Nel pomeriggio il papà di Marco (il nome è di comodo per tutelarne l'anonimato) va dai carabinieri di Pontecorvo e presenta una denuncia nella quale racconta cosa è accaduto durante la notte nel pronto soccorso. I primi accertamenti sembrano confermare il racconto dei genitori. Ma nonostante tutto, non ci sarebbe nulla di illegale. Infatti "il medico - fanno rilevare dalla Asl - ha effettuato la visita e rilevato che la vita del piccolo paziente non era in pericolo, non ha ritenuto indispensabile il ricovero e per scrupolo ha consigliato il ricorso allo specialista che in quel momento era reperibile solo nell'ospedale di Cassino". Ma il bimbo aveva la febbre a 39: una temperatura comunque non critica in considerazione dell'età oppure era opportuno portarlo in ambulanza fino al Gemma De Posis? E' quello che ora sta accertando l'indagine che al momento è contro ignoti.