Cronaca di Frosinone

Venerdì 1° Marzo 2002

ALATRI
Amministratori violentemente contestati dagli stufi cittadini residenti nelle Piagge

di PIETRO ANTONUCCI

ALATRI - Doveva essere l'occasione per presentare agli elettori delle Piagge il candidato a sindaco del centro-sinistra e i suoi progetti, ma si è rivelato un vero e proprio incontro boomerang , durante il quale gli amministratori sono stati letteralmente «assediati» dai pochi presenti (abbiamo contato appena 22 persone nella sala accanto alla chiesa di Santa Lucia), incolleriti per i disagi legati alla vivibilità della zona.
Chi è intervenuto alla riunione, infatti, lo ha fatto soltanto per lamentare lo scarso interesse del «Palazzo» per l'area, protestare per i lavori troppo lunghi, lagnarsi soprattutto per i problemi di viabilità, in special modo per quanto riguarda il transito in via Gregoriana.
Tutte questioni già conosciute dall'attuale Amministrazione, ma che hanno trovato poche risposte e spesso assolutamente insoddisfacenti da parte degli assessori Morini, Bricca e D'Alatri, che talvolta si sono persino contraddetti a vicenda. Ad esempio, sulla regolamentazione del traffico da e per via Gregoriana che, come affermato, è stata quasi sempre al centro del dibattito, sono giunte repliche vaghe in ordine ai futuri impegni per riuscire ad alleggerire la circolazione attorno all'Acropoli. Inoltre, sulla precarietà determinata dalla stessa via Gregoriana, l'Amministrazione comunale ha riversato le colpe di nuovo sulla Soprintendenza ai Beni Archeologici e sui progettisti: un «rimpallo» di responsabilità che poco è importato ai residenti alle Piagge, propensi più che altro a criticare il carente coordinamento dell' intervento realizzato e soprattutto a conoscere le soluzioni per cancellare alcuni disagi connessi al percorso.
Si è parlato, a tal proposito, di lavori di completamento, ma sui tempi nessuna precisazione. Tutto qui. Eppure ci saremmo attesi anche altro, come i programmi futuri per il quartiere, il suo sviluppo, le idee per il recupero dei ruderi e la rinascita delle attività commerciali.
Su questo, non c'è stato neanche una parola, pure perché - occorre dirlo ad onor del vero - non se n'è avuto il tempo e l'occasione. Un velato accenno c'è stato solo quando ci si è rammaricati per i vincoli normativi e la burocrazia «strangolatrice»: un po' poco. D'altronde, presentandosi dicendo che si era lì per ascoltare le priorità della zona ha dato la sensazione che 8 anni per le Piagge siano passati invano. Tra proteste e lavori, c'è ancora molto da fare per questo quartiere.