Cronaca di Frosinone

Giovedì 7 Marzo 2002

IN DUE TERZI DEI CASI TRATTATI MIGLIORATA LA VISTA
Ospedale, nuova tecnica contro la miopia

UN altro fiore all’occhiello per il presidio ospedaliero del capoluogo. Nell’Unità operativa (oggi si chiama così ma per tanti anni è stata definita Divisione nella terminologia ospedaliera) di Oculistica sono stati recentemente trattati dei pazienti con la terapia fotodinamica, una tecnica innovativa introdotta da circa un anno a livello nazionale in poche strutture ospedaliere per la cura della degenerazione maculare senile e per la miopia patologica con una componente neo-vascolare.
Questo tipo di terapia, spiega una nota dell’Asl, «rappresenta al momento l’unica in grado di esercitare una certa efficacia nel trattamento delle predette patologie, altamente invalidanti, in quanto unisce al pregio di avere scarsi effetti collaterali il vantaggio di rare complicazioni locali e generali». In Italia oltre tre milioni di persone sono ipovedenti a causa delle citate malattie e ogni anno si contano diecimila nuovi casi. Lo scopo di questa cura è quello di stabilizzare il danno alla retina conservando contemporaneamente l’acuità visiva. In molti casi si ha anche un notevole miglioramento della vista.
Ma in che cosa consiste questo sistema innovativo di tecnica contro la miopia? «La terapia fotodinamica - spiega ancora l’Azienda sanitaria - consiste nell’iniettare in una vena del braccio un farmaco che successivamente viene attivato da uno speciale laser a diodi». In merito alle persone che si sono già avvalse di questa terapia nell’Unità operativa di Oculistica del presidio ospedaliero del capoluogo, si è registrato il miglioramento dell’acuità visiva in due terzi dei casi mentre negli altri casi si è avuta la conservazione dei livelli visivi precedenti al trattamento. In seguito all’introduzione di questa metodica, il presidio ospedaliero frusinate è stato inserito tra i centri pubblici nei quali può essere effettuata e c’è da aggiungere che è l’unica struttura dove essa si pratica tra gli ospedali di Roma e Napoli.
Quindi un’altra possibilità di cui possono usufruire gli assistiti della nostra provincia evitando di sobbarcarsi i disagi economici e psichici nel dover andare fuori dal territorio. Un’altra specialità che si aggiunge a quelle già operanti nel presidio ospedaliero del capoluogo e a quelle di prossima istituzione, come l’emodinamica, che daranno agli utenti della provincia un’assistenza più completa e qualificata in considerazione della professionalità di medici e paramedici. Adesso, per completare l’opera, all’Asl non resta che accelerare al massimo le procedure per la costruzione del nuovo ospedale nella «Città della salute» in modo da offrire agli utenti una struttura adeguata, accogliente e confortevole secondo i moderni standard dell’accoglienza.

S. di N.