Lazio

Venerdì 19 Aprile 2002
La novità
Le ricette non scadono più se la colpa è delle Asl

La ricetta non scade più quando sono le Asl, gli ospedali e le strutture private accreditate a ritardare la prestazione richiesta. La Regione ha infatti modificato una norma che obbligava gli assistiti a tornare dal medico di fiducia per farsi rinnovare la prescrizione. Il meccanismo del passato era questo. Il paziente riceveva dal medico la ricetta “rosa" per effettuare (ad esempio) una ecografia ed entro dieci giorni doveva prenotare l’esame. Se l’indagine diagnostica però veniva fissata oltre i dieci giorni, il paziente doveva tornare dal medico per rinnovare la prescrizione. Tutto questo significa la duplicazione di tutte le operazioni con la naturale perdita di molto tempo.
Da metà mese cambia tutto. Il paziente ha sempre dieci di tempo per prenotare l’esame diagnostico e da quel momento, anche se l’appuntamento è per il mese successivo, non deve rinnovare la ricetta. La regione su questo è categorica: i soggetti erogatori (pubblici e privati ma accreditati) non possono chiedere il rinnovo della ricetta se la prenotazione è stata effettuata dal paziente in tempo utile (cioè entro i dieci giorni) ma l’erogazione è ritardata per colpa delle liste di attesa. Con questa iniziativa la Regione chiede ai manager delle Asl e delle Aziende ospedaliere di intervenire per abbattere le liste d’attesa e garantire quanto prima l’erogazione delle prestazioni sanitarie richieste. Una bella novità contro la burocrazia che va incontro ai cittadini e ai medici di famiglia: i primi non devono tornare negli studi, i secondi hanno meno lavoro.

M.Gi.