Cronaca di Frosinone

Martedì 16 Luglio 2002
Sanità/Ieri l’insediamento di Stalteri
E’ finita l’era Cavallotti, silurato da Forza Italia

È finita ufficialmente l’era Cavallotti. Da ieri, infatti, Domenico Stalteri, 52 anni, sposato con due figli, calabrese di Siderno, ma romano d’adozione è il nuovo timoniere dell’Asl di Frosinone. Subentra a Carmine Cavallotti trasferito al San Filippo Neri di Roma.
È bastata, ieri mattina, una stretta di mano fra il direttore generale uscente Carmine Cavallotti e il nuovo manager per suggellare il passaggio di consegne. Stalteri ha al suo attivo diverse esperienze da direttore sanitario a Cassino, Tivoli, San Camillo e San Filippo Neri. In precedenza, nel 1996, era stato direttore generale del San Camillo. «Sono contento di essere a Frosinone - ha detto Stalteri, che farà il pendolare da Roma - e sono convinto che farò bene». Qual è stato il primo impatto con la realtà di Frosinone? «Direi buono, ho trovato un ambiente familiare che mi ha accolto bene». Ha avuto modo di vedere quali sono le priorità dell’azienda? «Sono appena arrivato... ma qualcosa si vedrà».
Stalteri, in verità, arriva a Frosinone come commissario straordinario visto che è inserito nella graduatoria dei manager (pertanto ha tutti i requisiti), ma ancora non ha la nomina che gli verrà assegnata entro un paio di mesi. Ma le sue funzioni saranno identiche a quelle di un direttore generale.
Dunque, la sanità ciociara cambia pagina. E la cambia dopo che Cavallotti è stato tenuto sulla graticola per diversi mesi. Il suo trasferimento, infatti, ha origini lontane, e precisamente da quando allontanò l’ex direttore amministrativo vicino all’assessore regionale Antonello Iannarilli (FI).
Iannarilli quella decisione non l’ha mai digerita. E subito Forza Italia cominciò a prendere posizioni sempre più critiche verso la gestione della sanità. Lo stesso Iannarilli chiese la testa di Cavallotti contestandogli, giorno dopo giorno, le carenze dell’intero sistema da lui gestito. Insomma, la posizione di Forza Italia si faceva sempre più rigida, al punto che venne esclusa dalle decisioni sulla pianta organica e tenuta fuori da qualsiasi discorso di concertazione. Insomma, la tensione era diventata così alta che lo stesso Governatore del Lazio, Francesco Storace, dovette intervenire sul "caso Cavallotti" e pare che a un suo stretto collaboratore della segreteria anticipò che il manager, dopo giugno, sarebbe stato liquidato.
E così è stato.
Sicuramente ha poi pesato anche lo "scarso impegno" dimostrato da Cavallotti nelle recenti elezioni comunali di Frosinone. «A Storace non ha fatto dare nemmeno 400 voti - commentava un esponente di spicco del Polo all’indomani delle elezioni- Con 5 mila dipendenti al suo fianco...»
Intanto ieri mattina tra i primi a salutare Domenico Stalteri (indicato come molto vicino ad Alleanza Nazionale) è stato il presidente della commissione Sanità del Lazio, Alessandro Foglietta, che ha commentato: «Per ora non si tocca né il direttore sanitario (Mirabella), né il direttore Amministrativo (Terlizzo)».
Il primario ortopedico di Pontecorvo Paolo Fanelli, dunque (indicato come futuro direttore sanitario deve attendere). Ma qualora si toccasse una delle due pedine Forza Italia è pronta a rivendicare, immediatamente, una delle due poltrone.