Cronaca di Frosinone

Lunedì 22 Luglio 2002
Frosinone/Balletto di responsabilità tra Comune, Asl e Inps. Pratiche ferme per un modulo
Invalidi, il sogno della pensione
In Ciociaria sono cinquemila le richieste ancora inevase

di FRANCESCO RIDOLFI

Da una parte l’Inps e la Asl, dall’altra il Comune di Frosinone. In mezzo la burocrazia, come fosse il Piave. A rimetterci cinquemila invalidi civili, le cui pratiche per ottenere la pensione riposano in chissà quale cassetto, di chissà quale impiegato.
La via crucis degli invalidi è peggiorata dai continui rimbalzi di competenza: negli ultimi due anni la gestione delle pratiche è passata dagli uffici della Prefettura alla Regione, che, a sua volta, ha delegato i Comuni capoluogo, alcuni dei quali, di rimbalzo, hanno stretto convenzioni con l’Inps. Un valzer delirante, tra le cui note si sono arenati 5 mila incartamenti di persone che hanno un’invalidità di almeno il 75%. Persone che non possono lavorare e spesso neanche muoversi dal letto. I cittadini più deboli sotto i cui piedi, uno Stato che possa chiamarsi tale, dovrebbe stendere guide rosse, per condurli senza stress verso un loro diritto, sancito per legge. «Ma non è così - tuona Angelo Paniccia della Cisl - Comune, Asl e Inps non riescono a trovare una soluzione. Un coordinamento che eviti l’accumularsi delle pratiche. Dal 15 aprile la gestione è passata all’Ente previdenziale. Pensi che hanno predisposto un modulo di richiesta, che però la Asl non riconosce perché non conforme a quello pubblicato in Gazzetta ufficiale. E gli invalidi aspettano due, tre anni. Chiediamo di sederci ad un tavolo tutti insieme per trovare una soluzione. Immediatamente».
Gli invalidi civili una volta erano la "gallina dalle uova d’oro": un serbatoio di voti e mazzette. Complice l’assurda moltiplicazione dei soggetti in campo: Le ex Usl, per stabilire l’invalidità (quindi ministero della Sanità); le commissioni del ministero del Tesoro, ossia chi mette i soldi; l’Inps, come ente erogatore; le prefetture per la gestione delle pratiche (ministero dell’Interno). Dopo le inchieste sui falsi invalidi questa super burocraticizzazione ha prodotto, in Italia, centinaia di migliaia di pratiche inevase, alcune in attesa da 8, 10 anni. Poi la legge sul federalismo ha cercato di mettere ordine, delegando le Regioni, che, però, hanno passato la palla ad altri soggetti. Una patata bollente che brucia nelle mani di chiunque la tocchi.