Cronaca di Frosinone

5 agosto 2002
La sanità è a rischio di collasso
La denuncia del segretario della Cgil Della Rosa che presenta una «mappa dei disservizi»

di SILVANO CIOCIA

OSPEDALI in coma? Ospedali in difficoltà? Situazione al limite del collasso? Sembrerebbe di sì alla luce del attacco sferrato alla gestione sanitaria da segretario generale della Cgil Davide Della Rosa, in relazione alla difficile situazione alla quale sono sottoposti gli utenti che devono servirsi delle indispensabili strutture sanitarie dislocate sul territorio di competenza della Asl di Frosinone.
Con una dura nota indirizzata al commissario straordinario dr Stalteri, all'assessore Regionale alla sanità dr Saraceni ed ai sindaci dei comuni della provincia di Frosinone, Della Rossa segnala ai responsabili tutta una serie di disfunzioni e difficoltà a garantire i servizi sanitari essenziali. «E gli eventi di queste ultime ore vanno ad aggiungersi - afferma Della Rosa - a quelli più volte denunciati dalla Cgil e per i quali più volte abbiamo chiesto interventi tempestivi nonchè di conoscere gli intendimenti del Commissario straordinario per far fronte a tale emergenza».
Questa, in sintesi, la «mappa» delle disfunzioni segnalata dall'esponente sindacale:
1)blocco dei ricoveri presso la cardiologia di Anagni, sede di Utic, per carenza di personale medico;
2) riduzione dei posti letto di medicina, sempre Anagni per carenza di personale infermieristico;
3) rischio chiusura della pediatria di Alatri, a causa della impossibilità di garantire i turni di guardia, pur con lo spostamento dei pediatri di Anagni;
4) rischio di chiusura di ostetricia di Anagni per carenza di pediatri;
5) blocco dei ricoveri presso l'ortopedia di Pontecorvo con sovraffollamento presso la Uo di Cassino e lunghi tempi di attesa per gli interventi;
6) cronica carenza di personale presso la geriatria di Cassino, con blocco delle ferie al personale;
7) riduzione da 60 a 40 dei posti letto di medicina a Sora, con creazione di lista d'attesa lunghissima;
8) dopo le 20 di sera i servizi afferenti all'emergenza (lab. analisi, radiologia ecc) funzionano esclusivamente in pronta disponibilità;
9) nella lungodegenza di Arpino e Isola Liri c'è un infermiere per turno, senza personale ausiliario e senza medici, con seri problemi per la qualità dell'assistenza.
«A fronte di tutto ciò - continua Della Rosa - numerosi dirigenti vanno in ferie, lasciando spesso situazioni ingestibili, al limite del collasso organizzativo».
E così mentre al personale assunto a tempo determinato non viene prorogato il contratto (tra l'1 e il 14 agosto ne scadranno circa 200), mentre è vigente il blocco delle nuove assunzioni dal 14 giugno (delibera della Regione Lazio), mentre centinaia di lavoratori sono costretti a rinunciare alle ferie, mentre si brancola nel buio rispetto all'approvazione dell'Atto aziendale da parte della giunta regionale, si insinua sempre di più il sospetto che l'enorme deficit accumulato dalla Regione Lazio venga fatto pagare anche agli ignari utenti ciociari, riducendo i servizi ospedalieri e territoriali.
«Si ha l'impressione che il caos di questi giorni - afferma ancora il segretario generale della Cgil - sia qualcosa di pre-feriale e che ci si dovrà presto confrontare con scelte aziendali di forte riduzione di servizi pubblici per fronteggiare il colossale debito accumulato dalla Regione, fatto che ne ha ridotto di molto la credibilità come ha confermato anche l'importante agenzia finanziaria Moody's di Londra.
«A nulla serve l'euforia del mondo politico ciociaro per la decisione assunta di creare il Dea di primo livello a Sora (emendando quel mucchio di carte inutili che è il Piano Sanitario Regionale), se ogni giorno i problemi veri che bisogna affrontare sono quelli appena descritti!
«Dal canto suo la Cgil Funzione Pubblica di Frosinone - conclude Della Rosa - farà la sua parte a tutela degli operatori per il rispetto dei diritti contrattuali, a tutela del servizio pubblico che certo va razionalizzato e reso più efficiente anche attraverso l'accorpamento delle strutture, ma non consentirà che questo venga confuso con la decisione di ridurre i servizi per ridurre la spesa, favorendo in questo modo la piena vittoria del privato sul pubblico».