Cronaca di Frosinone

7 agosto 2002
PONTECORVO

di UMBERTO PAPPALARDO

Pontecorvo - "Non mi interessa il "colore" del gatto, purché acchiappi il topo". Era tempo che il dibattito sulla sanità pubblica fosse improntato ad un sano pragmatismo. Le ultime vicende del "P.Del Prete" hanno aperto gli occhi alla classe dirigente: lo spostamento di Geriatria non risolverà la crisi del presidio ospedaliero. A lanciare il sasso nello stagno, è stato il consigliere regionale dell'Udc, Angelo D'Ovidio, il quale ha fatto osservare che, nella sanità, per fermare l'emorragia dei fondi, è necessario escogitare la strategia vincente: ridurre i reparti inutili e superpotenziare quelli indispensabili per la difesa della salute pubblica.
A riecheggiare la "proposta", è stato il consigliere comunale, Eleuterio Moretta (Udc). " Da tempo sto approfondendo l'argomento- precisa Moretta- per uscire fuori dal tunnel. Solo percorrendo altre vie, è possibile rilanciare il "P. Del Prete". Le ristrettezze economiche non consentono ulteriori sciali al servizio "pubblico". Occorre avere il coraggio di sfoltire i "doppioni". Le strutture desuete vanno recuperate come centri specialistici di preospedalizzazione e affidati a una gestione mista: il pubblico offre la struttura e una parte del personale, mentre il privato interviene con la sua professionalità. Infine, va riscoperto il ruolo dei medici di base. L'innesto del privato potrebbe essere la carta vincente per bloccare la crisi della sanità, che sta creando un diffuso malcontento negli utenti". La classe politica della città fluviale sta usando come una "cartina di tornasole" il trasferimento di Geriatria: scoprire le riserve mentali dei referenti provinciali e regionali. "Il piano sanitario regionale- commenta il consigliere Moretta- ha tracciato la via maestra: elevare la qualità e sfoltire i reparti inutili. La gestione della sanità - aggiunge il consigliere Moretta-, se non vi saranno apportati dei correttivi, potrebbe provocare la disfatta della destra". Occorre individuare le cause per correre ai ripari.