Cronaca di Frosinone

Martedì 24 Settembre 2002
Il segretario Cisl
«E’ una farsa, il manager della Asl va rimosso»

di MASSIMO CECI

«La sanità nella nostra provincia continua inesorabilmente a peggiorare, e a pagarne le conseguenze, con meno servizi e con quei pochi esistenti sempre più scadenti, sono ancora una volta i malcapitati ed incolpevoli cittadini. E poi, mi chiedo quale credibilità possa avere un commissario straordinario della Asl che ad alcuni dice una cosa e ad altri una diversa».
È duro il giudizio sulla sanità locale e sul manager Domenico Stalteri espresso dal segretario provinciale della Cisl, Romano Fratarcangeli. «Era stata convocata una riunione per il 16 settembre per affrontare i problemi della sanità. L’incontro è saltato, e avevamo avuto assicurazioni che sarebbe stato riconvocato immediatamente, ma fino a oggi niente. Mi chiedo: se Stalteri impiega tutto questo tempo per convocare una riunione, quali sono i tempi di cui avrà bisogno per risolvere i problemi della sanità? E pensate poi alla farsa del trasferimento del reparto di Geriatria dall’ospedale di Cassino a quello di Pontecorvo. Il 21 agosto Stalteri aveva detto al sindacato: “Il trasferimento sarà realizzato entro 10 giorni", ma la verità è che bisogna ancora attendere l’approvazione del piano sanitario regionale, come ha detto lui stesso durante l’udienza sull’argomento tenuta nelle aule del tribunale di Cassino nei giorni scorsi».
Ma l’analisi di Fratarcangeli va oltre: «Bisogna poi aggiungere tutte le altre vere e proprie “sole" che il vertice della Ausl sta regalando ai pontecorvesi e ai cittadini dei paesi vicini: i reparti che hanno deciso di eliminare a Pontecorvo sono stati eliminati (vedi ostetricia), ma quelli che era stato deciso di attivare o potenziare non si istituiscono e non si potenziano (ortopedia, gastroenterologia, pneumologia, ecc.)». Fratarcangeli conclude invocando la rimozione di Stalteri: «Quale credibilità può avere questo commissario straordinario, almeno per il sindacato? Vista la situazione, occorrerà intervenire sul “manico". In caso contrario il sindacato sicuramente non resterà con le mani in mano».