Cronaca di Frosinone

12 settembre 2002
MENTRE ADOC INVITA A NON FARE ACQUISTI OGGI

di FEDERICA BRACAGLIA

ATTUIAMO oggi lo sciopero degli acquisti. Invito dall’Adoc. Hanno risposto centinaia di associazioni di ogni colore politico e sociale. Ciò dimostra che si tratta di una protesta civile diretta a far comprendere a chi decide, confeziona, vende prodotti e servizi che esiste una controparte decisa a non subire le prevaricazioni del mercato libero. Cioè il consumatore. Lo sciopero, si ripete per la seconda volta. Il caro-vita è un fenomeno subìto da ogni cittadino e l’astensione dagli acquisti ha lo scopo di protestare contro aumenti indiscriminati di prezzi e tariffe, da quando è stato introdotto l’euro per luce, tram, detersivi, cinema, telefonate, prodotti alimentari. La speculazione si concentra sulla domanda «giornaliera rigida», cioè su prodotti di cui ogni giorno si ha bisogno. Incrementi del 25% su abbigliamento, 29% bus, 15% carne, 12% giornali, tra 20% e 35% per gli ortofrutticoli. Addirittura il 93,6% per il lotto. Quindi un invito a partecipare allo sciopero con il presidente Adoc Biagio Simonetti che chiede a Provincia, Comuni e associazioni di categoria di attivarsi nelle attività di controllo. Sul delicato problema, pesante per il bilancio familiare, interviene anche Massimo Roscia, coordinatore provinciale (Fi): «Al di fuori della complicata realtà dei tassi di sconto di interesse, dei ratei e riscontri bancari, ma anche delle polemiche che riguardano il Comune di Frosinone sull’obbligo o meno di trasmettere all’Istat le rilevazioni dei prezzi al consumo, d’inadempienze, altalenanti dati sull’inflazione, scioperi e denuncie delle associazioni dei consumatori, esiste un mondo in cui vive la quasi totalità dei cittadini "normali" che, pur essendo digiuni in materia di economia e politica monetaria, riescono a registrare fenomeni direttamente legati all’euro. Così accade che andando a fare la spesa o prendendo un caffé ci si ferma un attimo a riflettere e si colgono strani arrotondamenti, lievitazioni degne del miglior mago Casanova, preoccupanti rialzi e ritocchi». Aggiunge che qualcuno parla di oltre 950 euro annui per famiglia nell’acquisto di beni di largo consumo. Sottolinea che il caro prezzi è un problema reale e come tale va trattato. «Non sarebbe fuori luogo che il Comune istituisca una commissione consultiva coinvolgendo tutti gli interessati con compiti conoscitivi che tutelino le fasce sociali più deboli».