Cronaca di Frosinone

28 settembre 2002
La Cgil in piazza con pochi intimi
Il segretario Mollica traccia il percorso per lo sviluppo del territorio
Dopo due giorni di dibattiti e spettacoli si chiude oggi la prima festa provinciale dei diritti

di VALENTINO MINGARELLI

LA Cgil è in festa. La confederazione sindacale guidata fino ad una settimana fa da Sergio Cofferati, nel capoluogo ciociaro sta tenendo la prima festa provinciale dei Diritti. Una tre giorni di musiche, balli, gastronomia ma anche importanti dibattiti; non sembra mancare niente alla Cgil che si prepara così a quello che si prefigura come un autunno caldo, in realtà però fino ad oggi qualcosa è mancato, la gente, nei primi due giorni infatti erano soltanto poche centinaia le persone presenti nel piazzale Campo Sportivo, gli addetti ai lavori e qualche curioso. Il periodo certo non è dei migliori, se poi aggiungiamo che questo tipo di feste politico-sindacali segnano il passo ormai da tempo ecco spiegato il flop di Mollica e compagni. Al gruppo dirigente cigiellino locale però il merito di aver messo al centro del dibattito politico-sindacale locale un tema sempre attuale, appunto i diritti. In un periodo in cui troppo spesso le organizzazioni sindacali sono costrette a misurarsi in battaglie di retroguardia, arrivare invece a rivendicare garanzie e tutele aggiuntive è sicuramente una nota di merito. Ma che cosa ha detto Mollica al popolo cigiellino? Il numero uno provinciale del maggiore sindacato italiano ha riaffermato quelle che sono ormai le linee guida della politica cigiellina sia a livello locale che nazionale, con tanto di critica a governo nazionale e regionale. Riguardo il futuro economico ed occupazionale del territorio ha ricordato che la Cgil ha un obiettivo preciso: «vogliamo legarci ad un progetto di trasformazione del nostro territorio, in area che sappia competere e attrarre, valorizzando le opportunità che abbiamo: le risorse naturali, l’Università, il Parco tecnologico e il contributo di grandi aziende a partire dalla Fiat, sul terreno del trasferimento tecnologico alla piccola impresa. Vogliamo un nuovo sviluppo fondato sull’intreccio stretto della innovazione con la valorizzazione delle persone e dei loro diritti. Occorre frenare il lavoro precario che coinvolge molti giovani e praticare una politica efficace dello stato sociale per la qualità della vita e dando seguito alla concertazione che ha prodotto il patto territoriale ed un primo accordo sul turismo, portare subito a compimento con l’Amministrazione provinciale il patto formativo che è elemento di forza per lo sviluppo di qualità che vogliamo».