Cronaca di Frosinone

5 ottobre 2002
No al taglio dei posti-letto
Chiesta l’istituzione delle specialità previste dal Piano sanitario
ASL Ugl contraria perché negli ospedali la percentuale è inferiore a quella prevista

«L’UGL segue con crescente preoccupazione le voci ricorrenti sul ridimensionamento dei posti-letto per acuti nei presìdi ospedalieri della nostra provincia. Infatti ogni ipotesi di riduzione della ricettività provoca un pericoloso allarmismo nell’opinione pubblica, ingenerando un’inevitabile situazione di sconcerto e sfiducia verso il sistema sanitario pubblico che va invece difeso, anche se ci rendiamo conto che è necessario ed urgente introdurre in esso parametri di efficienza affinché siano erogate cure efficaci al cittadino malato di questa provincia».
Comincia così un documento dell’Ugl-Sanità sui probabili tagli dei posti-letto negli ospedali frusinati. La segretaria provinciale Rosa Roccatani annuncia di avere chiesto un incontro al commissario straordinario dell’Asl, dott. Domenico Stalteri, per metterlo al corrente delle proprie proposte di riorganizzazione del sistema sanitario sul territorio di cui, intanto, rende pubbliche le linee generali. Partendo dalla premessa che il ridimensionamento non si giustifica per il fatto che i posti-letto per acuti esistenti nei sette ospedali «sono già al di sotto della soglia stabilita dal Governo di 4 per mille abitanti (per la precisione 3,4) mentre risulterebbe che a Roma arriva al 7 per mille», il sindacato chiede l’«istituzione graduale di tutte le specialità previste nel Piano sanitario locale una volta approvato l’Atto aziendale, in merito al quale l’Ugl ha chiesto alla Regione di accelerare il completamento delle procedure». La riorganizzazione ospedaliera dovrebbe invece essere la seguente: «Un sistema a rete incentrato sui presìdi di Frosinone (Dipartimento emergenza-accettazione di 2° livello e polo di eccellenza con le specializzazioni previste); Cassino (Dea di 1° livello) e Sora (nel quale si dovrà istituire il Dea di 1° livello, dandosi così un seguito concreto all’emendamento dei consiglieri regionali della provincia). Attorno a questi tre presìdi ospedalieri dovranno funzionare, come strutture complementari, i presìdi di Alatri e Ceccano con Frosinone e di Pontecorvo con Cassino. Il presìdio di Anagni, invece, dovrà essere dotato di un adeguato pronto soccorso e delle unità operative di cardiologia, chirurgia ed ortopedia al fine di fronteggiare appropriatamente le evenienze connesse con i bisogni della popolazione del nord provincia e con la vicinanza all’autostrada».
L’Ugl–Sanità sollecita poi la costruzione del nuovo ospedale di Frosinone, accelerando «al massimo le procedure ancora non perfezionate dal momento che la struttura di viale Mazzini non è più idonea a un minimo di comfort ricettivo e alla normale erogazione delle prestazioni». In conclusione, il sindacato si dichiara aperto e pronto «al confronto con tutti affinché la provincia superi definitivamente l’epoca degli ospedali–fotocopia ai quali i frusinati non ricorrono più da tempo» imboccando la strada delle strutture più efficienti e, soprattutto, con le nuove specializzazioni previste nel Piano sanitario locale in modo da «poter recuperare una mobilità passiva che incide notevolmente sulle risorse finanziarie dell’Azienda sanitaria».