Cronaca di Frosinone

23 ottobre 2002
MORÌ a poche ore di distanza dal parto, a causa di un'emorragia.

di LORIS FRATARCANGELI

Era il quattro ottobre. Oggi, sulla tragica fine di Assunta, venticinquenne casalinga di Monticelli d'Esperia, moglie di Antonio, operaio ventisettenne, indagano gli investigatori della procura di Cassino, che ieri hanno acquisito le cartelle cliniche. A presentare denuncia (il magistrato titolare del caso è il sostituto Francesca Costantini) è stato il fratello della sfortunata giovane (assistito dall'avvocato romano Francesco Rocca). Assunta partorì all'una del pomeriggio nella clinica Sant'Anna. Quattro ore dopo, a causa dell'emorragia, fu trasferita con un'ambulanza all'ospedale Gemma De Bosis, reparto rianimazione, dove alle sette spirò. Ora il fratello chiede di conoscere le cause che hanno provocato la disgrazia, il contesto e le circostanze in cui si è consumata. Vuole sapere se ci siano state omissioni, negligenze, imperizia. Capire se la morte di Assunta fosse inevitabile o anche se, al momento opportuno, sia stato fatto tutto il possibile per evitarla. Così, nell'esposto, sostiene che «dalla comparsa delle perdite al momento in cui si decide di richiedere l'intervento dei medici» sarebbe trascorsa «un'ora e mezza».
Colpevoli ritardi? Valutazioni errate? Interrogativi di fronte ai quali i familiari della vittima sollecitano risposte. I sospetti avanzati nella denuncia riguardano anche il contenuto delle cartelle cliniche. Dalla loro lettura simultanea sarebbero emerse «anomalie tali da determinare una diversa ricostruzione degli eventi che hanno portato alla morte» della puerpera.
Ci sarebbero differenze e discordanze sui tempi che scandirono le tappe cruciali del tragico episodio. Fin qui, la ricostruzione dei fatti riportata nell'esposto presentato dal fratello della sfortunata casalinga. Circostanze sulla cui veridicità indaga la procura.