Cronaca di Frosinone

Martedì 7 Gennaio 2003
Ceccano/L’Asl promette nuovi servizi
L’ospedale ha bisogno di macchinari: chiesti fondi ai Comuni vicini

di CLEMENTE RINALDI

Uno dei proverbi più conosciuti afferma che "l'unione fa la forza". Debbono pensarla proprio così a Ceccano e nei paesi del circondario, tanto da creare un "consorzio". Lo scopo? L'acquisto di attrezzature specialistiche da destinare all'ospedale Santa Maria della Pietà. Un'azione di supporto, dunque, all'attività "istituzionale" della Asl. L'ex psichiatrico nel corso degli ultimi anni è stato sottoposto ad una completa ristrutturazione, per una spesa di circa 15 miliardi delle vecchie lire. Ora si aspetta solo che diventi operativo il piano sanitario regionale e di sapere con precisione quali servizi verranno attivati nel nosocomio di località Borgata. Intanto da Ceccano è partita l'idea di una raccolta di fondi intercomunale. D'altra parte, sono o non sono i sindaci le massime autorità sanitarie cittadine? «Ho incontrato i colleghi dei paesi limitrofi - fa sapere il sindaco ceccanese Antonio Ciotoli (Sdi) - trovando subito sostegno all'iniziativa. Non credo che sarà un problema racimolare, come primo obiettivo, 200-250 mila euro. Cosa vorremmo acquistare? Macchinari utili per la diagnostica e la prevenzione. Ad esempio una Tac, un endoscopio». Non è escluso il coinvolgimento, al fianco delle Amministrazioni locali, anche delle più importanti realtà economiche e commerciali della zona. Prima della riforma, Ceccano era il capofila della Usl/Fr 5, comprendente diversi paesi (Castro dei Volsci, Vallecorsa, Amaseno, Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano) e un bacino di utenza di quasi 50 mila persone. Il futuro del Santa Maria della Pietà rappresenta anche l'oggetto di un'interrogazione che il consigliere regionale Francesco De Angelis (Ds) ha rivolto al presidente della giunta e all'assessore alla Sanità. L'esponente della Quercia chiede di sapere quali iniziative sono in vista per l'apertura definitiva dell'ospedale di Ceccano e se non si ritiene opportuno dotare la struttura «di un reparto di chirurgia collegato al pronto soccorso e di un reparto di medicina con almeno trenta posti letto anziché i quattordici previsti». De Angelis inoltre sollecita gli amministratori regionali «ad attivarsi immediatamente per far rientrare nel presidio tutto il personale trasferito in precedenza ad Alatri con l'intero reparto di ortopedia». Il consigliere ricorda che Ceccano disponeva nel 1990 di centotrenta posti e che adesso si rischia di far nascere un ospedale con solo cinquantacinque letti e senza un vero e proprio reparto di emergenza.