Cronaca di Frosinone

Martedì 25 Febbraio 2003
Astensione dal lavoro del 50%. I problemi maggiori a Cassino, Anagni, Pontecorvo e Alatri. Garantite solo le emergenze
Sciopero, interventi chirurgici dimezzati
La protesta degli anestesisti ha bloccato le operazioni di routine in Ciociaria

di MASSIMO CECI

Gli anestesisti della Asl di Frosinone sono scesi sul piede di guerra. Per una buona metà, quella che ha condiviso le rimostranze dell'Ugl, si sono astenuti ieri dal fornire all'azienda sanitaria le ore da impiegare nelle sale operatorie come liberi professionisti. "E la protesta andrà avanti a tempo indeterminato", tuonano i 20 (su poco più di 40) medici in rivolta. Anche i radiologi, intanto, starebbero per puntare i piedi. Ma ora lo scenario si fa inquietante: si preannunciano accorpamenti delle sale Rianimazione per risparmiare sull'organico.
Garantite le emergenze, a farne le spese sono state le sedute operatorie di routine, che hanno visto un brusco calo soprattutto ad Alatri, Anagni, Cassino e Pontecorvo. Ad Alatri la punta massima: degli otto anestesisti presenti, uno era in ferie e cinque si sono astenuti dalle prestazioni operatorie. Ma sono state colpite anche le sale operatorie di Frosinone e Sora: nel capoluogo il sindacato ha calcolato una riduzione del 30%, a Sora del 15%.
I motivi della rivolta degli anestesisti sono tre: il mancato pagamento dei turni di guardia e delle sale operatorie per novembre e dicembre 2002, il mancato rinnovo del progetto di "Acquisto di prestazioni anestesiologiche" (per l'acquisto di ore da impiegare nelle sale operatorie come liberi professionisti), la carenza degli organici che porterà all'accorpamento dei reparti di Rianimazione. Anche l'associazione nazionale degli anestesisti (Aaroi) è scesa in campo: l'ordine è di aspettare ancora per tutto marzo; se non si risolvono le vertenze, tutti gli ospedali rimarranno paralizzati.
«Siamo pochi - denunciano gli anestesisti - ma il manager Asl Domenico Stalteri non lo vuol capire. Siamo solo 40, ma dovremmo essere 120. Io - commenta uno di loro dall'ospedale di Alatri - da sabato ad oggi ho fatto due turni di 24 ore». Ma il problema vero è un altro: gli ospedali che hanno il reparto di Rianimazione impegnano due anestesisti a tempo pieno 24 ore su 24. Un dato che rende insufficiente l'organico di questi ospedali per le altre prestazioni. Se le cose andranno avanti così è facile prevedere l'accorpamento delle Rianimazioni di più ospedali. Oggi i reparti di Rianimazione sono in quattro ospedali della provincia: Frosinone, Alatri, Anagni e Cassino. In ciascuno di questi ospedali, gli anestesisti dovrebbero essere 16 (9 ad Anagni), invece sono molto di meno: 11 a Frosinone, 8 ad Alatri, 6 a Cassino e 5 ad Anagni (esclusi i primari). A Sora sono 9, sono 3 a Pontecorvo, ma in entrambi gli ospedali manca il reparto di Rianimazione.
«È un problema di tariffe - spiegano gli anestesisti - Oggi continuiamo ad essere pagati con quelle del 1996, mentre una circolare del 2000 dell'assessore regionale Vincenzo Saraceni ha fissato quelle nuove: 400 euro per le sedute operatorie; 700 euro per i turni di rianimazione; 130 euro per le prestazioni d'emergenza. L'azienda sanitaria acquista le ore delle sale operatorie pagando i medici come liberi professionisti, ma il nuovo contratto per il 2003 non è stato nemmeno discusso. Per questo ci asteniamo dalle prestazioni operatorie finché non sarà definito il Piano per il 2003".
L'azienda sanitaria ha i suoi motivi: «Il contratto è stato firmato ad aprile 2002 e dura fino ad aprile 2003». «L'impegno è annuale - ribattono i medici - ed è scaduto a dicembre. Inoltre, non sono stati pagati i mesi di novembre e dicembre».